Alla Questura di Lecco il 'Premio ambiente e legalità' per l'operazione 'Cardine-Metal Money'

Grande soddisfazione per la Questura di Lecco che nella serata di giovedì 19 agosto, in occasione del Festival dell'Ecologia di Legambiente in località Ripescia (GR), all’interno del Parco naturale regionale della Maremma, ha ricevuto il “Premio ambiente e legalità 2021” per l’impegno profuso nel contrasto al ciclo illegale dei rifiuti, anche di matrice mafiosa. Presenti anche il Presidente Nazionale di Legambiente Stefano Ciafani e quello dell’Associazione “Libera” di Don Luigi Ciotti.



Il riconoscimento fa riferimento all’operazione “Cardine-metal money”, conclusasi lo scorso 9 febbraio, quando la locale Squadra Mobile, unitamente alla Guardia di Finanza – G.I.C.O., sotto la direzione della D.D.A. di Milano, ha dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dall’Ufficio GIP di Milano nei confronti di diciassette cittadini italiani (nove in carcere e otto agli arresti domiciliari) per reati di associazione di tipo mafioso, associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti e altri reati, frode fiscale, autoriciclaggio, usura ed estorsione, aggravati dall’aver favorito la ‘ndrangheta.



L’attività investigativa aveva, in particolare, consentito di ricostruire l’esistenza di un sodalizio mafioso capeggiato da un soggetto già condannato per 416 bis c.p., ritenuto elemento di spicco della ‘ndrangheta lombarda. Quest’ultimo aveva costituito un’associazione dedita a un’imponente attività di traffico illecito di rifiuti posta in essere attraverso imprese operanti nel settore del commercio di metalli ferrosi e non ferrosi, con un'illecita movimentazione (attraverso l’alterazione dei documenti di trasporto e dei formulari di identificazione dei rifiuti - F.I.R.) di oltre 10.000 tonnellate di rifiuti, attuata anche attraverso l’utilizzo di una fitta rete di società “cartiere” che avevano annotato fatture false per circa 7 milioni di euro.



Il denaro necessario per gli acquisti “in nero” del materiale ferroso proveniva da provviste su conti correnti intestati a prestanome ed era prelevato quotidianamente presso sportelli bancari e postali (circa 30 milioni di euro in un triennio). Nel corso delle attività era stato sottoposto a sequestro anche un pericoloso carico di rifiuti radioattivi, composto da 16 tonnellate di rame trinciato proveniente dalla provincia di Bergamo e bloccato dalla Polizia Stradale di Brescia nel maggio 2018.
Il premio è stato ritirato dal dirigente della locale Squadra Mobile Gianluca Gentiluomo (subentrato nel mese di aprile al vice questore aggiunto Danilo Di Laura che ha guidato l'attività)  e dal Responsabile della Sezione Criminalità Organizzata Vincenzo Pasquale.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.