Adesione oltre le aspettative al Vax Day alla Sagra. Dall'obbligo all'amore: i motivi della partecipazione

Vax day oltre le aspettative quello odierno alla Sagra delle Sagre. Alle 14, ad un'ora dunque dalla chiusura dell'iniziativa, si erano già abbondantemente superate le cento inoculazioni, veleggiando verso quota 120. E qualche cittadino ancora stava arrivando alla spicciolata prendendo posto sotto il gazebo allestito quale "sala d'attesa" a ridosso della Fornace. Impeccabile anche qui l'organizzazione con gli accessi gestiti dai sempre preziosi (e cordiali) volontari della Protezione Civile.

Tre le linee vaccinali attivate, con l'impiego di sei unità dell'Aeronautica Militare: uomini in divisa che, con certosina pazienza, dispensando anche rassicurazione ai più dubbiosi, hanno provveduto prima all'anamnesi, con la compilazione della necessaria documentazione, poi all'inoculazione, come in ogni centro, in collaborazione con ATS Brianza e AREU promotori, secondo le linee guida della Regione, dell'iniziativa ad accesso libero, fortemente voluta dall'assessore al Welfare Letizia Moratti per intercettare vacanzieri ma anche quella fetta - pur residuale - di popolazione over 50 che ancora non ha aderito alla campagna vaccinale.

Spazio poi anche ai giovani, ovviamente: dalle 9 alle 15 anche a Pra Buscante, hanno potuto ricevere il siero anche i ragazzi, dai 12 anni in su. "Avevamo preso appuntamento per il 30 al Palataurus ma saputo della possibilità di venire qui oggi, ne abbiamo approfittato per completare il ciclo prima del ritorno a scuola e perchè ci piacerebbe, in queste ultime settimane di vacanza, andare a visitare qualche museo e vi si accede solo con il Green Pass" ci ha spiegato una mamma (già vaccinata) in "sala d'attesa", dopo l'inoculazione, con il figlio. "Io onestamente da Palataurus sono scappata: sono arrivata lì già con l'ansia, ho avuto l'impressione che il medico fosse titubante e non me la sono sentita. Poi sono venuta a conoscenza della possibilità di fare il vaccino qui oggi: abito proprio a due minuti e ha voluto riprovare" racconta invece una signora, 52 anni che "compiuta la missione" in mattinata, nel pomeriggio è tornata accompagnando anche il marito. Entrambi, racconta, erano scettici. "Io avevo già avuto problemi in passato con una vaccinazione prima di un viaggio all'estero. L'idea poi che ci siano in uso sette sieri non mi tranquillizza: ci sono interessi economici enormi dietro, non vedo chiarezza. Cosa mi ha spinto comunque a farlo? Il cappio che piano piano ci stanno stringendo al collo per obbligarci. E poi la paura non tanto di morire ma piuttosto di star male se dovessi ammalarmi seriamente".

Stessa visione per un'altra coppia, spinta ad aderire alla campagna vaccinale solo dall'introduzione del Green Pass. Non convinta nemmeno una ragazza. "Ormai va fatto per forza. Non ci lasciano libertà". La risposta più romantica invece la offre un uomo: "Sono qui per amore. La mia compagna vuole andare a una manifestazione che si terrà prossimamente a Bergamo e pur essendo io contrario al vaccino ho scelto di farlo per non lasciarla andare da sola". Ognuno con le sue ragioni. Tutti in coda.

Con la possibilità tra l'altro di "scegliere" - nei paletti dell'anamnesi ovviamente - anche il siero, essendocene ben tre a disposizione. "Cercavo Johnson & Johnson per non dover fare il richiamo e togliermi subito il pensiero. Quando ho saputo che qui lo avevano, mi sono detto vado", sottolinea un signore corpulento, spaventato però dalle iniezioni. A chi è stata somministrata la prima dose di Moderna e Pfizer è stato invece dato l'appuntamento per la seconda in un centro vaccinale del territorio. Si procede insomma. Con soddisfazione perché nemmeno gli stessi operatori presenti oggi alla Sagra si aspettavano un'affluenza così buona.
A.M.
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