Giovani al centro non solo in centro

Cara Leccooline

In un Parco della mia città c'è una grande casa con porte sbarrate e assi di legno al posto dei vetri alle finestre.
È  così da gennaio 2011.

Da quando un Comune non collaborativo nel chiuderla promise di riaprirla a settembre.
Di dieci anni fa.
Già

Oggi nel centro città preti parlano del bisogno di oratori confessionali.
Si mettono fiori nelle aiuole del lungolago, si pittano le grate dei monumenti ma le finestre e le porte della casa nel parchetto in fondo alla Città restano sbarrate.

Lecco non è collaborativa.
Giammai pensare di trasformare quello spazio chiuso, fuori dagli occhi del centro, in un luogo polifunzionale: uno spazio autogestito, un bistro, una birreria artigianale, una sala prove, un coworking, un'officina ripara pc e bici, un info Point turistico con pacchetti e servizi...

No. Porte sbarrate e assi di legno al posto di vetri alle finestre.

Figurarsi pensare di animarlo,  rianimarlo, tutto l'anno con concerti, cinema, festival, corsi e ricorsi, giochi da tavolo e attività per bimbi e adolescenti

È chiuso da dieci anni e non si è spostato.
La casa nel parco è uno spazio per creare benessere culturale e sociale condiviso, in cui disuguaglianze ed esclusione sociale non esistono.
Da aperto ovviamente.

C'è uno spazio anche in centro che potrebbe essere il  suo fratello maggiore, dentro la ex mensa Badoni, ma i modelli di riqualificazione, sono da valorizzare e moltiplicare in tutta la Città.

Bisogna mettere i "Centri di aggregazione giovanile" al centro non solo in centro.

Il Cag il Parchetto di Maggianico chiuso da 10 anni ha delle porte e finestre da aprire, lì e ovunque.
Paolo Trezzi
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