Il 14 una messa in Sagra in ricordo di don Alfredo Comi

“Un ricordo ad un caro amico della Sagra, forte di buoni consigli, che ci ha lasciati: don Alfredo seguici benevolo anche da lassù” così conclude il proprio intervento sulla pubblicazione di presentazione dell'evento, Ferdinando Ceresa, amministratore unico della società che organizza la kermesse.
Il sacerdote verrà ricordato con la Santa Messa in sua memoria: sarà celebrata sabato 14 alle ore 18, all’interno della Sagra stessa.

Don Alfredo all'inaugurazione della Sagra delle Sagre nel 2003

Don Alfredo era giunto parroco in Valsassina, a Barzio, nel 1969, quando da vent’anni era sacerdote, ordinato per la diocesi di Milano nel 1950, dall’allora arcivescovo cardinale Ildefonso Schuster, che la Chiesa ha già proclamato beato. E’ rimasto in valle per oltre 50 anni, sino al decesso avvenuto nella primavera scorsa, a quasi 96 anni di età.
Una  memoria particolare per don Alfredo Comi, tra le tante opere ed iniziative intraprese, conduce alle “porte della Fede, della Speranza e del Perdono”, collocate presso la chiesa parrocchiale di Sant’Alessandro Martire, in Barzio, opera del noto scultore brianzolo Piero Maggioni.
Don Alfredo volle promuovere la realizzazione delle porte nel secondo centenario della nascita di Alessandro Manzoni. Come è noto la famiglia Manzoni di Barzio aveva precedenti di storica presenza in Valsassina. Le porte in bronzo della parrocchiale, sono state inaugurate la notte di Natale 1985, presente l’allora vescovo ausiliare di Milano mons. Giovanni Saldarini, poi cardinale arcivescovo di Torino. La descrizione ed il contenuto narrativo delle porte sono state affidate ad apposita pubblicazione curata dal lecchese Ambrogio Cesana, con la consulenza artistica della commissione per l’arte sacra ed i beni ambientali della Curia arcivescovile di Milano. Le fotografie del volume si devono a Giuseppe Giudici; il coordinamento grafico a Giulio Pozzi; la stampa alle Grafiche Maggioni di Lecco.
L’esecuzione delle porte in bronzo è della fonderia artistica a cera persa “Cubro”, di Novate Milanese. Don Alfredo, nell’introduzione al volume dedicato alle porte, in occasione del Natale 1985, scriveva “All’imperatura gloria terrena di Alessandro Manzoni certamente non mancava né occorreva un nuovo monumento. Questi, raccolti ed impressi nel bronzo delle nuove porte della chiesa parrocchiale sono soltanto alcuni dei tanti insegnamenti attinti all’opera sua, letteraria e cristiana, e perciò umana e civile … L’arte, per mezzo di figurazioni sintetiche e significative, aiuta le nostre mente a comprendere ed a ricordare …. Averlo scolpito nelle porte del luogo santo significhi l’intenzione e l’impegno di averlo voluto imprimere nel cuore della mente nostra e dei nostri figli, e nel tempo sia parole e segno del bronzo più duraturo.
Lo scultore Piero Maggioni, brianzolo di Monticello, è deceduto a Viganò nel gennaio 1995, a soli 63 anni di età. L’opera più monumentale di Maggioni è con le porte in bronzo della cattedrale di Termoli, mentre l’ultima rimane quella inaugurata nell’autunno ’95, durante la visita a Lecce del Pontefice Giovanni Paolo II.
Sempre don Alfredo ebbe modo di scrivere, rivolto allo scultore con tante sue opere  che parlano di fede e di speranza: “Grazie a Piero Maggioni, sia pure non sotto le volte della chiesa, ma sulle porte si realizza in bronzo un’intera catechesi ispirata all’opera di Manzoni”.
Nel volume dedicato alle porte della Fede, della Speranza e del Perdono, c’è da ricordare la pubblicazione di una preziosa ricerca sulla famiglia Manzoni di Barzio, risalente all’aprile 1923 e dovuta ad Andrea Orlandi, non dimenticato storico valsassinese di Pasturo.
A.B.
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