Da Berlusconi a Antonio Riva: il 'creativo' lecchese apre un atelier a Palazzo Grazioli

Antonio Riva presso la manifattura di Garlate
(immagine tratta dal sito antonioriva.com)
Un lecchese alla conquista del "parlamentino" di Silvio Berlusconi. Ma senza alcuna aspirazione politica. Lo stilista Antonio Riva si appresta ad aprire il suo primo esclusivo atelier romano a Palazzo Grazioli, la storica dimora - incastonata tra palazzo Doria-Pamphili e palazzo Altieri - affacciata su via del Plebiscito, già quartier generale per l'attività capitolina del Cavaliere di Arcore. Che il fondatore di Forza Italia avesse fatto le valige lo si sapeva. Dalla fine dello scorso anno - la stampa nazionale scrive per ragioni economiche ritenendo non più giustificato un affitto da 40.000 euro al mese - la residenza romana di Berlusconi si è spostata sulla Appia antica nella Villa dove Franco Zeffirelli ha trascorso l'ultima parentesi della sua vita. Chissà se oltre alle opere d'arte che abbellivano Palazzo Grazioli, è stato traslocato nella nuova location anche il celebre "lettone" - regalo dell'amico Putin - diventato leggendario dopo le vicende "da camera" che hanno interessato quelle che indubbiamente sono state anche le "stanze dei bottoni" dove Berlusconi, circondato dai suoi fedelissimi e dagli ospiti di volta in volta ricevuti, esercitava il suo potere, con tanto di emiciclo - il "parlamentino" per l'appunto - dove impartire raccomandazioni per deputati e senatori azzurri.
Ora nell'edificio storico è sbarcato Antonio Riva, stilista originario di Garlate paese dove, lo scorso anno, con coraggio, dopo il primo lockdown in un periodo di stallo dunque per la filiera legata ai matrimoni, ha aperto in un capannone in via Stoppani la sua nuova manifattura in cui ha accentrato - dando lavoro a 40 persone, in prevalenza donne - la produzione dei suoi celebri abiti da sposa, venduti prevalentemente nel mercato asiatico, tra Cina, Giappone e Corea. E sempre nel 2020, la maison, fondata nel 1994, ha aperto a Milano la propria Officina Creativa. Ora il salto romano. Riannodando così un invisibile filo tra la Brianza e Palazzo Grazioli, allungato verso nord, da Arcore all'ombra del Resegone.
A.M.
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