Bellano: i funerali di Francesco Orio con il saluto del fratellone ''Beppe'' dei Nomadi

Amici, colleghi, l'associazionismo locale, lunedì pomeriggio 9 agosto si sono stretti attorno a Marialuisa, in occasione dei funerali del fratello Francesco Orio, scomparso all'età di 66 anni, che si sono svolti a Bellano nella chiesa dedicata ai Santi Nazaro e Celso.

Francesco Orio

Se ne è andato così il giornalista della porta accanto: per anni con i suoi articoli dalla politica amministrativa alla cronaca locale ha scritto, raccontato fatti, intervistato persone, fissandoli sulla carta stampata delle testate dei giornali legati alle zone lacustri, a cui aveva collaborato. Giornale di Lecco, Gazzetta, Provincia e direzione del Pioverna. Garbo, professionalità, amore per questo lavoro le doti che lo hanno contraddistinto. Il suo non era e non è un giornalismo del passato, anche se per dettare i suoi pezzi doveva ricorrere alla tecnologia di quel periodo che non prevedeva mail o cellulari: la chiamata telefonica con la redazione, a volte era dalla cabina a gettoni. Il tutto fatto in nome di una professione svolta con il cuore, ancora oggi diffusa e attuale, con la voglia di dare la notizia nel migliore dei modi nel rispetto del lettore.

Orio, di questa deontologia ne aveva fatto un credo. Una ideologia come quella che lo portava ad amare la musica e in particolare le canzoni dei Nomadi. Con la presenza ai loro concerti e le visite a Novellara di Reggio Emilia, dove risiede l'amico Beppe Carletti storico componente della band. Lunedì erano lì anche loro a salutarlo con uno scritto "Ciao Franco, amico e fratello, te ne sei andato troppo presto lasciandoci senza parole, senza un sorriso e senza un abbraccio. Sicuramente ci proteggerai da Lassù e vivrai per sempre nel mio e nel cuore di chi ti ha conosciuto. Tuo fratellone Beppe".

Testimonianza letta dopo la messa celebrata dal vicario don Simone Zappa, preceduta dall'altro pensiero letto da Danilo Perego dell'associazione Pedale bellanese, presente con il gagliardetto assieme alla Polisportiva. A cerimonia terminata, sul sagrato della chiesa, a salutare Francesco Orio le note della canzone "Io vagabondo". L'addio da quel mondo, da parte di quel Beppe Carletti che, non presente per ragioni di lavoro che lo portavano lontano, era lì presente con quelle parole, con i fiori a salutare il suo "Fratellone".

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