Valmadrera: l'addio a Laura Bonacina mancata a soli 42 anni

Si sono tenuti stamane, a Valmadrera, in una Chiesa Parrocchiale gremita, i funerali di Laura Bonacina, mamma e moglie 42enne che per settimane ha lottato contro un tumore che pochi giorni fa l'ha strappata all'affetto del marito, Giulio Calò - con cui Laura avrebbe festeggiato diciotto anni di matrimonio a fine mese - e del figlio sedicenne Michele.
Tanti coloro che quest'oggi hanno deciso di stringersi al dolore dei familiari e degli amici di Laura, tra cui anche papà Vittorio, il fratello Roberto, la cognata Giusy e i nipoti, per ricordare una compagna amorevole e ottimista nonché un'amica fedele. Laura aveva lavorato anche al supermercato LD e all'Hotel Bellavista, dando prova della sua disponibilità e cortesia anche in quelle occasioni.

"In un periodo come questo, durante il quale siamo preoccupati di dover vincere a tutti i costi, la morte può rappresentare una sconfitta inaccettabile - ha detto don Isidoro Crepaldi nel corso dell'omelia - Specie quando la malattia e la morte non sono lontane, intangibili, ma colpiscono chi amiamo, ci sentiamo inermi di fronte al dolore, come fossimo soli su una cima altissima ed impervia, in mezzo al nulla. Eppure, posso affermare con certezza che oggi Laura vive. Vive nel cuore di suo marito, il compagno di una vita, di suo figlio Michele e di tutti coloro che l'hanno amata e stimata perché donna forte, vulcanica, sorridente e ottimista, anche nell'ora più buia, quando il male l'ha sopraffatta. Non dobbiamo arrabbiarci con Dio per questo, anche se ci viene naturale: la verità è che la morte è espressione della natura umana e Dio non può eliminarla, perché parte stessa della vita. Il coraggio, la forza e il sorriso di Laura continueranno ad esistere in chi è stato parte della sua esistenza".
Una sofferenza enorme, quella della famiglia di Laura quest'oggi, acuita dalla pena della malattia che però la donna ha sempre affrontato con determinazione, anche quando la diagnosi era stata delle più infauste, evidenziando le metastasi.

"Dobbiamo ringraziare di aver potuto conoscere una donna come Laura - ha proseguito don Isidoro - pure se Dio l'ha chiamata a sé troppo presto. Dobbiamo fare tesoro di quello che ci ha insegnato, omaggiandola ogni giorno con l'amore che ci ha offerto e di cui la ricambiamo".
Dopo la cerimonia, un ultimo saluto commosso a Laura in piazza Monsignor Citterio, seguito da un lungo applauso.
M.C.
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