La grande miopia dei sindaci provinciali sul teleriscaldamento!

2022 + 35 = 2057 !!!!

Questa non è una formula ma la semplice traduzione dell'anacronistica scelta di approvazione del progetto di Teleriscaldamento che la gran parte dei sindaci della Provincia ha sottoscritto nell'ultima Assemblea di Coordinamento Intercomunale di Silea. Ma i sindaci e tutti i sostenitori di tale scelta non stiano tranquilli, anche se la notizia sembra essere passata sotto silenzio : la loro miopia non è cancellabile e anzi rimane come pietra miliare di una visione che predica sostenibilità ma che pratica immobilismo e business. Sì, perché a fronte di grandi dichiarazioni di essere ben convinti dell'ineluttabilità di una transizione ecologica di fatto si gettano le basi - in assenza di esplicite e verificabili fonti realmente ambientalmente virtuose - per perpetrare ancora per 35 anni un sistema di enormi emissioni "climalteranti" alla faccia dell'effetto serra e degli sconvolgimenti non solo meteorologici di cui tutti registriamo sempre più catastrofiche evidenze. Le ultime quelle che hanno flagellato la Germania e Stati limitrofi, come pure larghe zone d'Italia, con la loro gravissima scia di morti e di conseguenze economiche. 2022 (forse) sembra essere l'anno in cui si dovrebbe incomincare ad implementare un progetto di Teleriscaldamento di cui in definitiva sembra non si siano neppure in modo specifico fornite alla stragrande parte dei consiglieri dell'intera Provincia le caratteristiche di quelle fonti alternative "pulite"che, non solo a parole, dovrebbero subentrare in sostituzione dell'attuale combustione dei rifiuti. Una scelta "virtuosa" spacciata come dirimente per convincere amministratori comunali e cittadinanza ad accettare una scelta di retroguardia sia perché non suffragata da garanzie inoppugnabili di miglioramento effettivo sugli effetti climalteranti sia perché si sono ignorate volutamente altre strade realmente virtuose come l'opzione Rifiuti Zero, già con successo praticata in altri varie realtà non solo italiane. Ma il 2050 non deve essere l'anno che si sono dati gli Stati, ai massimi livelli, come obiettivo comune per raggiungere "Emissioni 0 di CO2 " ? Ma il Teleriscaldamento dovrà durare perlomeno fino al 2057 ! e quindi con una semplice comparazione di date si può oggettivamente sostenere che i Comuni lecchesi a stragrande maggioranza già ora si sono schierati per il non rispetto di tale impegno che a parole un po' tutti dicono invece di sostenere. Inoltre leggendo lo scarno comunicato di Silea relativo all'ultima assemblea del 29 giugno si nota questo passaggio : " Il Consiglio di Amministrazione dovrà ora recepire nel contratto di concessione, nelle forme maggiormente tutelanti per Silea e in coordinamento con le amministrazioni interessate, tutte le proposte migliorative e gli impegni assunti da Varese Risorse, tra i quali in particolare il piano di decarbonizzazione, la variante progettuale necessaria a massimizzare il prelievo di energia termica dal termovalorizzatore nel periodo di vigenza dell'attuale A.I.A., nonché la progettazione di ulteriori soluzioni impiantistiche alimentate da fonti esclusivamente non fossili, in aggiunta all'utilizzo di biometano, per il periodo successivo alla scadenza dell'A.I.A."


Ma sembrava ben diverso il passaggio che poneva come "conditio sine qua non" per accettare il progetto di Teleriscaldamento la reale e ben delineata virtuosità delle fonti alternative. Stralcio dall' o.d.g. del Consiglio Comunale di Valmadrera del 28 settembre 2018, fatto proprio a stragrande maggioranza dall'Assemblea di Coordinamento Intercomunale del 19 marzo 2019 : "il processo di trasformazione dovrà concludersi con la chiusura o la riconversione dell'impianto di incenerimento entro il 2032, data di scadenza dell'attuale A.I.A." e "per quanto riguarda prettamente la rete di teleriscaldamento, che il concessionario dovrà aver riconvertito l'energia termica di alimentazione a fonti rinnovabili entro il 2032, così come determinato dall'atto di indirizzo dei comuni soci di Silea del 11.05.2017".


Da notare la differenza sostanziale (possibile che i sindaci non si siano accorti ?) : Nel comunicato post assemblea decisionale si parla di "progettazione per il periodo successivo alla scadenza dell'A.I.A." mentre nell'o.d.g. "vincolante" si sottoscriveva un dovrà aver riconvertito ... entro il 2032 (scadenza A.I.A.). Ma è o non è cosa ben diversa "dover ... progettare" che "dovrà aver riconvertito" ! Eppoi si vuole o no far conoscere non solo ai consiglieri ma alla Cittadinanza tutta l'effettiva specifica fonte alternativa all'attuale combustione da rifiuti ( e i suoi effetti inquinanti) per consentire di valutarne l'effettiva virtuosità soprattutto rispetto i suoi effetti climalteranti ? A che gioco si vuol giocare ?
NOTA BENE : questo era il testo che avevo già predisposto prima di essermi imbattuto in un interessante lavoro/video d'approfondimento di un giornaleonline locale sul progetto di Teleriscaldamento : Certamente alcune delle informazioni veicolate nel video ( a partire dalla novità del progetto "autonomo" riguardante Lecco ... ma quanti amministratori dei Comuni Provinciali soci di Silea lo conoscevano ?) rendono in parte superate alcune considerazioni contenute nel mio testo originale ma contemporaneamente suscitano altri interrogativi ineludibili, tra i tanti, in cerca di risposte chiare e comprensibili a tutti i cittadini : Quali sono con precisione le fonti ambientalmente virtuose che alimenteranno i 3 teleriscaldamenti di Lecco, Valmadrera e Malgrate ? Quali gli effettivi loro apporti migliorativi in termini di emissioni climalteranti (per compensare quelle attuali annuali del forno inceneritore occorrerebbero milioni di alberi !!!) ? L'effetto recupero dell'energia termica della combustione da rifiuti dell'inceneritore, richiesto dalla vecchia prescrizione regionale, cosa centra con il teleriscaldamento "autonomo"di Lecco ? Quali sono le garanzie effettive che il forno inceneritore chiuda entro il 2032 se il sindaco di Lecco (anche presidente dell'Assemblea di Coordinamento Intercomunale di Silea) fa capire nel corso della sua intervista che l'inceneritore di Valmadrera non sarebbe tra gli ipotizzabili candidati ad essere chiusi nel pur possibile piano di decommissioning regionale ? Come può essere verosimile l'effettività più volte dichiarata del termine ultimo del 2032 (scadenza dell'attuale AIA) per la chiusura del forno rispetto ai tempi di implementazione e del relativi ammortamenti del teleriscaldamento legato all'inceneritore ? E così pure per i tempi di ammortamento del turbogruppo per la produzione di energia elettrica (e anche di vapore/acqua calda) recentemente acquistato a suon di milioni di euro ? Mi sarebbe piaciuto che anche queste domande fossero state poste nel corso del pur interessante video non foss'altro per fugare alcuni dubbi (non certamente gli unici...), come mi auspico, perlomeno per completezza d'informazione, che quello stesso giornaleonline pubblichi questa mia.
Rimango in attesa come cittadino, informato come molti altri, di chiare e comprensibili risposte ...
Germano Bosisio
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