Pescate: dopo 20 anni il capostradino Cateno Cannavò ai saluti. Il 'grazie' del sindaco De Capitani

Cateno Cannavò
Ultimo giorno di lavoro quest'oggi, venerdì 6 agosto, per il capostradino di Pescate Cateno Cannavò, 53 anni, originario di Limina (Messina) e in "servizio" in paese dal 2001. Il signor Cateno, così come è conosciuto da tutti, figura notissima sul territorio alle porte di Lecco ma anche fuori, soprattutto a Casatenovo dove abita e fa parte di numerose associazioni, è anche un uomo di cultura e teatro, prossimo alla laurea in Lettere.
La sua passione in questo ambito e l'amore incondizionato verso la sua famiglia lo hanno portato anche a scrivere un libro, "Storia di un'anima", dedicato alla sorella Patrizia - nata cerebrolesa e scomparsa in tenerissima età pochi giorni dopo la nascita del fratello - e presentato nel 2015 anche a Pescate dallo storico e giornalista Aloisio Bonfanti. Arricchito di numerose immagini in bianco e nero tratte dall'album dei ricordi, il volumetto aveva suscitato grande commozione in paese: il ricavato della vendita, inoltre, era stato in parte devoluto alla riqualificazione della chiesetta di San Giuseppe.
Uomo molto religioso e devoto alla Madonna della Catena, Cannavò era solito "girare" a Pescate con la sua divisa arancione, ma nel tempo libero si distingue per il suo abbigliamento ricercato, curato in ogni minimo particolare grazie anche alla sua collezione di cravatte e papillon.
Il capostradino con il sindaco De Capitani nel 2015
"Per vent'anni è venuto fin qui da Casatenovo tutti i giorni, ma non è per questo che lascia Pescate, che credo gli rimarrà nel cuore" ha commentato il sindaco Dante De Capitani, spiegando che l'ormai ex capostradino è atteso da un incarico amministrativo nel mondo della scuola. "Nella mia concezione di paese il signor Cateno rappresenta il mio più importante punto di riferimento sul territorio: non esiste giorno in cui non riceva almeno un mio messaggio su Whatsapp, a qualunque ora, perché poi mi dimentico che c'è un cartone da raccogliere, un cartello da sistemare, erbacce da togliere, fiori da bagnare, graffiti sul muro da cancellare... E lui lo stesso giorno - o al massimo la mattina seguente - impartisce le disposizioni per sè e gli altri stradini, senza mai tirarsi indietro e senza mai mancare un colpo. E credo che i risultati siano sotto gli occhi di tutti".
"Già all'inizio del mio secondo mandato da sindaco mi manifestò l'intenzione di cambiare lavoro, ma io lo convinsi a restare" prosegue il primo cittadino. "C'erano ancora degli equilibri da affinare e ritenevo fondamentale la sua presenza. Lo è anche oggi, ma so anche che adesso c'è un percorso ben tracciato e consolidato. Gli "stradini di Pescate" sono noti in tutta la provincia, e non solo per il celebre manifesto. Chi verrà dopo di lui troverà un servizio che funziona a memoria. Auguri, signor Cateno, per il nuovo lavoro dietro una scrivania".
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