Pescate: dopo 20 anni il capostradino Cateno Cannavò ai saluti. Il 'grazie' del sindaco De Capitani
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Cateno Cannavò
La sua passione in questo ambito e l'amore incondizionato verso la sua famiglia lo hanno portato anche a scrivere un libro, "Storia di un'anima", dedicato alla sorella Patrizia - nata cerebrolesa e scomparsa in tenerissima età pochi giorni dopo la nascita del fratello - e presentato nel 2015 anche a Pescate dallo storico e giornalista Aloisio Bonfanti. Arricchito di numerose immagini in bianco e nero tratte dall'album dei ricordi, il volumetto aveva suscitato grande commozione in paese: il ricavato della vendita, inoltre, era stato in parte devoluto alla riqualificazione della chiesetta di San Giuseppe.
Uomo molto religioso e devoto alla Madonna della Catena, Cannavò era solito "girare" a Pescate con la sua divisa arancione, ma nel tempo libero si distingue per il suo abbigliamento ricercato, curato in ogni minimo particolare grazie anche alla sua collezione di cravatte e papillon.
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Il capostradino con il sindaco De Capitani nel 2015
"Già all'inizio del mio secondo mandato da sindaco mi manifestò l'intenzione di cambiare lavoro, ma io lo convinsi a restare" prosegue il primo cittadino. "C'erano ancora degli equilibri da affinare e ritenevo fondamentale la sua presenza. Lo è anche oggi, ma so anche che adesso c'è un percorso ben tracciato e consolidato. Gli "stradini di Pescate" sono noti in tutta la provincia, e non solo per il celebre manifesto. Chi verrà dopo di lui troverà un servizio che funziona a memoria. Auguri, signor Cateno, per il nuovo lavoro dietro una scrivania".
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