Sala al Barro dice addio a Antonio Sacchi, Cavaliere del Lavoro e generoso filantropo

Antonio Sacchi
Un uomo instancabile e generoso, che con il duro lavoro e la bontà d'animo ha contribuito in maniera determinante alla prosperità del paese. È profondo il cordoglio a Sala al Barro e in tutto il territorio galbiatese per la scomparsa all'età di 84 anni di Antonio Sacchi, storico imprenditore e "filantropo" all'interno di una comunità che anche ieri, in occasione dell'ultimo saluto, ne ha riconosciuto la grande caratura umana e professionale, stringendosi intorno ai famigliari in segno di affetto e gratitudine.
"Erano gli anni '40 quando ha aperto una piccola bottega con i suoi fratelli: erano tutti giovanissimi e lavoravano anche venti ore al giorno, credendo tantissimo in ciò che facevano" hanno raccontato i figli di Sacchi, attualmente alle redini della ditta. "La loro attività ha raggiunto l'apice circa tre decenni dopo, quando occupava almeno cento dipendenti, in sostanza una persona per ciascuna famiglia di Sala al Barro. La bottega si era ormai trasformata in una vera e propria azienda, con grandi capannoni e uffici, in seguito "ridimensionata" e trasferita nell'attuale sede di via Solaro. Papà è stato presente in ditta fino a dieci giorni fa, orgoglioso e soddisfatto di ciò che aveva creato e affidato a noi: sicuramente la sua assenza si farà sentire".
Nominato Cavaliere del Lavoro negli anni '90, insieme ai suoi fratelli, proprio per il suo decisivo contributo allo sviluppo del tessuto economico locale, come accennato Antonio Sacchi ha lasciato un'impronta visibile sul territorio anche e soprattutto grazie alla sua grande generosità, all'amore disinteressato per la gente di Galbiate, che negli anni ha sostenuto concretamente - e silenziosamente - in vari modi.
"In passato è stato presidente del gruppo sportivo di Sala al Barro, investendo parecchie risorse per il campo, le divise, i palloni e tutto ciò che serviva ai giovani atleti per giocare a calcio" hanno raccontato ancora gli eredi. "In più occasioni ha dimostrato vicinanza anche alla Parrocchia, per esempio contribuendo ai lavori sull'organo in chiesa e alle attività dell'asilo. Voleva bene alla gente e desiderava che tutti potessero sentirsi fortunati come noi: era questa la misura della sua generosità".
Antonio Sacchi lascia la moglie Marisa, i figli Anselmo, Maria e Michele, le nuore Francesca e Anna, il genero Luca e tutti i nipoti, oltre che un'intera comunità per cui, per una vita, ha rappresentato un vero punto di riferimento: al termine delle esequie, celebrate nel pomeriggio di ieri, il feretro è stato trasferito al cimitero di Sala al Barro.
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