Calolzio: 5 cuccioli di lepre salvati da una gatta accolti al CRAS, 'rifugio' per tanti animali in difficoltà

Ufficialmente sarà inaugurato a settembre, ma già da circa tre mesi è "casa" per tantissimi animali in difficoltà, spesso accolti in condizioni disperate dopo incidenti e traumi vari per essere "riconsegnati" alla natura nelle migliori condizioni.


Il sindaco di Santa Maria Hoè con la zia e i cinque cuccioli di lepre

Volpini, ricci e civette, ma anche paperelle, cigni e altri volatili: sono loro alcuni degli "abitanti" del CRAS (Centro Recupero Animali Selvatici) "Stella del Nord" di LEIDAA dell'Onorevole Michela Vittoria Brambilla, con sede a Calolzio, dove nella giornata di ieri hanno trovato rifugio anche cinque cuccioli di lepre salvati con grande istinto materno da... una gatta, come raccontato dal sindaco di Santa Maria Hoè Efrem Brambilla, nipote della proprietaria dell'"eroina a quattro zampe" co-protagonista di questa bella storia a lieto fine.



Per fortuna, infatti, i leprotti stanno bene, ma sono molto piccoli e ora avranno bisogno di qualche giorno di tranquillità per essere dichiarati completamente fuori pericolo, essendo stati - con tutta probabilità - in balia del maltempo dei giorni scorsi che potrebbe aver allagato la loro tana, da cui la mamma potrebbe averli allontanati proprio con l'intento di metterli al sicuro.
"Comunque sembra certo che non sono stati predati" hanno puntualizzato dal CRAS, assicurando che i cuccioli sono ora nelle mani amorevoli dello staff che si sta prendendo cura di loro con tutte le attenzioni necessarie, proprio come già viene fatto quotidianamente con tutti gli altri animali (orfani e non) accolti al Centro di LEIDAA, nel loro percorso di riabilitazione propedeutico al tanto atteso ritorno in libertà.


Altri animali accolti al CRAS di Calolzio




Come i volpini Nick e Little John, entrambi investiti da un'auto e curati con amore dai volontari, o il piccolo germano Fred, approdato alla "clinica" di Calolzio con il becco deformato dopo essere stato detenuto da privati, o ancora - solo per fare qualche esempio - il paperotto Duffy, rimasto vittima di una grave intossicazione alimentare, il gheppio ferito a un'ala, il pullo di civetta rinvenuto in mezzo a una strada in condizioni disperate e il riccio Belle, colpito da un'infezione respiratoria.




Accompagnati passo per passo nel loro percorso di guarigione, tutti sono riusciti a ritrovare la loro forza e indipendenza, per la grande gioia degli operatori del CRAS che non hanno dovuto fare altro che riportarli "a casa", nei cieli, nei boschi o nei laghi.
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