Lecco Film Fest: Premio Lucia per la saggistica a Eliana Liotta. Che parla anche di 'diete sostenibili'

Meteo minaccioso ma cielo clemente per la consegna del Premio Lucia per la saggistica alla giornalista Eliana Liotta, nell’ambito della seconda edizione del Lecco Film Fest, il festival cinematografico promosso dalla Fondazione ente per lo spettacolo e che oggi, domenica, vive la sua giornata conclusiva.

Eliana Liotta, don Davide Milani e Tiziana Ferrario

In piazza XX Settembre, don Davide Milani (anima dell’evento) e la giornalista Tiziana Ferrario hanno consegnato a Liotta il riconoscimento per avere saputo avvicinare alla scienza in tono divulgativo, attraverso i suoi libri e  la rubrica tenuta su “Io donna”, l’inserto femminile del “Corriere della sera”.
La consegna del premio (una simbolica lampada-libro) è avvenuta al termine di un incontro nel quale si è parlato dell’ultimo libro di Liotta: “Il cibo che ci salverà. La svolta ecologica a tavola per salvare il pianeta e la salute”, editore “La Nave di Teseo”.
Si è partiti dal concetto di antropocene, il termine coniato dall’olandese, premio Nobel per la chimica, Paul Crutzen per indicare quest’era geologica dominata dai mutamenti indotti dall’uomo.

Si è parlato di gas serra utili a mantenere al caldo il nostro pianeta che altrimenti sarebbe glaciale ma che, in eccesso, provocano danni come dimostra il cambiamento climatico di cui tanto si parla da qualche anno. I gas serra per metà sono prodotti dall’insieme dei mezzi di trasporto e per l’altra metà emessi dagli animali. Nasce da qui, quindi, il legame tra regimi alimentari e salvaguardia dell’ambiente. Perché gli allevamenti intensivi provocano emissione di gas, ma anche la deforestazione che tra gli accidenti che porta con sé vi è anche la distruzione dell’habitat di alcune specie di animali. Come i pipistrelli che per cercare cibo si avvicinano agli insediamenti umani. Con la particolarità che ciascun pipistrello è portatore di 60 coronavirus. Di questi tempi, s’è detto tutto.

E allora è necessario che anche le nostre abitudini quotidiane siano riviste alla luce di queste emergenze. Sono necessarie una “spesa sostenibile” («Tornare a ingredienti più naturali, a una tavola più semplice, basta con i piatti pronti, meno carne e alimentazione a base vegetale») e a un’alimentazione più sintonia con la natura.
Dagli organismi sanitari internazionali arrivano dunque «cinque modelli alimentari che aiutano l’ambiente, ma anche la salute personale».

Al primo posto la dieta vegana (niente alimenti di origine animali), «ma che non va bene per tutti e forse non per i bambini essendo carente di vitamina B12». Viene poi la vegetariana che consente i derivati animali come latticini e uova purché naturalmente con moderazione. Ma vi è anche la dieta “pescetariana”: se viene abolita la carne degli animali “terrestri” ci si può nutrire di pesce «ma variando molto». E al quarti posto c’è la dieta carnivora climatica che prevede di nutrirsi di carne di animali non ruminanti (sì al maiale e al pollo, no al vitello). Infine, la dieta mediterranea che non va confusa comunque con un eccesso di pane, pasta e pizza: tanta verdura invece, legumi almeno tre volte alla settimana, carne rossa una e carne bianca due.

Ma intanto si aprono le frontiere della carne sintetica che potrebbe essere il cibo del futuro. Si produce estraendo da un bovino alcune cellule che poi vengono nutrite in laboratorio dove si moltiplicano consentendo così di produrre la “clean meet”, vale a dire carne pulita: niente macellazione, niente consumo di suolo, niente antibiotici. E anche per il pesce, si stanno effettuando test sul salmone. Forse già fra cinque anni mangeremo così.
Ciò che è certo – dice Liotta – è che «quello che mangiamo, un pochino può cambiare il mondo».

Il ministro Bonetti, sotto un momento del confronto con lei

Dopo l'incontro con Eliana Liotta, attenzione alle pari opportunità con la discussione che ha visto anche l'intervento della ministra alle pari opportunità Elena Bonetti. Con l'esponente del governo, la presidente della Fondazione comunitaria lecchese Maria Grazia Nasazzi, l'attrice Maria Roveran, la prorettrice dell'Università cattolica Antonella Sciarrone Alibrandi: moderatrice, la giornalista Elisabetta Soglio.
D.C.
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