Lecco: i 'free vax' scendono di nuovo in piazza. Suggerimenti per 'salvarsi' dal green pass

Si è aperto con un minuto di silenzio in memoria del dr. Giuseppe De Donno, il secondo "No paura day" di Lecco. Nonostante l'allerta meteo ed un cielo dunque tutt'altro che invitante, nel tardo pomeriggio odierno, come già sabato scorso, almeno duecento persone si sono radunate in piazza Cermenati per contestare il green pass e per rivendicare la libertà di scegliere se vaccinarsi o meno.

Insieme all'ex primario di pneumologia dell'ospedale Carlo Poma, padre della terapia anti Covid con il plasma iperimmune morto nei giorni scorsi in tragiche circostanza, Paolo Negri, quale organizzatore del presidio - questa volta autorizzato e vegliato da un nutrito schieramento di forze dell'ordine vista anche la concomitanza con il Lecco Film Fest - ha voluto ricordare anche "tutte le vittime di questa narrazione folle e di questi sotterfugi", includendo così tutti coloro messi in ginocchio dalle chiusure imposte dal Governo per arginare la pandemia ma anche coloro i quali stanno subendo pressioni o ricatti affinché si vaccinino, rigettando quella che è stata definita come una "dicotomia" e dunque la divisione della popolazione tra immunizzati e non.

"Tra di noi la maggior parte non sono vaccinati e non ci credono. Ma fra di noi c'è però anche gente che si è dovuta vaccinare per forza, anche se non c'è l'obbligo. E gente che il vaccino l'ha fatto ma non crede a questa narrazione e si oppone al green pass. Non permettiamo di separarci" ha asserito dal tavolo utilizzato come palco, prima di lasciare la scena a Edo Litrico che, quale "esperto legale", con un plico di articoli sottomano, dopo aver criticato la stampa, ha raccolto ampi applausi con affermazioni quali "le mascherine all'aperto non sono mai state obbligatorie" e "chiunque obbliga una persona a coprirsi il volto compie un reato" ma anche "a casa ci dovete rimanere solo se avete un provvedimento dell'autorità giudiziaria" o "tutte le multe elevate per motivi di virus in Italia sono illegittime. Non pagatele", scardinando - a suo dire - tutte le imposizioni subite durante il lockdown.

Come difendersi dalle limitazioni che scatteranno dal 6 agosto con l'introduzione della "certificazione vaccinale"? "Rispondendo a chi ve lo domanda, carabinieri o polizia, lei non ha diritto di chiedermi il green pass. Non avete diritto a chiederci i nostri dati sanitari personali" ha sostenuto citando altresì il Garante della privacy che avrebbe già bollato come "illegale" il provvedimento del Governo.

Spazio poi, alle esperienze personali con la possibilità offerta a chiunque di dire la propria. Con un arrivederci infine alla prossima settimana, sempre in piazza Cermenati, sempre sabato alle 17.30, per rivendicare il diritto di scelta, senza imposizioni.
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