Lecco: il Teatro sarà bonificato dall'amianto salvando il Sora, ma servirà tempo

I lavori al Teatro della società di Lecco sono ancora in corso e non termineranno a breve. L’amministrazione comunale ha infatti ampliato il progetto di recupero integrandolo con due importanti varianti che permetteranno la completa bonifica dell’amianto presente.



A spiegare l’iter, durante una riunione della commissione congiunta I e IV, l’assessore ai Lavori pubblici Maria Sacchi: “Il teatro è stato chiuso nel 2017 quando i vigili del fuoco non hanno rilasciato l’agibilità della struttura. Nel 2018 è stato svolto uno studio di fattibilità per risolvere i problemi a livello strutturale, impiantistico e di consolidamento sismico e nel 2019 è stato affidato un incarico per la progettazione, l’esecuzione e il collaudo del primo lotto di lavori ad un’associazione temporanea di imprese che si è messa all’opera dopo che la Sovrintendenza aveva dato parere positivo e ha svolto attualmente il 50 per cento dei lavori. Ci sarà poi un secondo lotto di interventi necessari per poter riaprire il teatro, che la legge consente di affidare alla stessa Ati, una soluzione che ci permetterebbe di risparmiare tempo”.

Come noto, uno dei problemi più difficili da risolvere è il fatto che il dipinto in acrilico del Sora che copre tutto il soffittone del teatro cittadino poggia su una base di amianto, amianto che è stato rinvenuto anche nei supporti lignei e lungo il perimetro del cornicione. La situazione è delicata perché "si tratta di amianto a vista, con fessurazioni e lesioni che accentuano il contatto con il pericoloso materiale che in certi casi si presenta molto friabile e privo di legante, attaccato al guscio di legno della volta”.



Nel corso degli ultimi anni era stato fatto un esperimento che prevedeva la stesura di una vernice “protettiva”, ma i risultati non erano mai stati sottoposti alla Sovrintendenza, che dal canto suo ha chiesto anche di attestare che al di sotto dell’amianto non ci fosse traccia del dipinto di Mantegazza dell’800. Una volta accertata questa circostanza, la scelta dell’amministrazione è stata quella di bonificare l’amianto e di recuperate l’acrilico del Sora, un progetto che ha avuto il parere positivo della Sovrintendenza.

La procedura che verrà intrapresa, ha spiegato ancora l’assessore, si basa sulla tecnica dello strappo, che consiste appunto nello “strappare” l’apparato artistico dal suo supporto di amianto, così da bonificare la volta e il dipinto stesso oltre che tutto il resto, per poi andare a riposizionarlo al suo posto. E questa rappresenta la prima variante al progetto. La seconda invece riguarda una serie di migliorie strutturali del teatro, anch’esse già approvate dalla Sovrintendenza.

Innanzitutto l’impianto di raffrescamento di sala e palcoscenico e il miglioramento dell’impianto di riscaldamento già previsto dal primo progetto, che con queste modifiche sarà possibile attivare anche in maniera separata per sala e palcoscenico e sarà interamente a pavimento con dei diffusori distribuiti in tutto lo spazio. Il nuovo gruppo termico sarà a condensazione alimentato a metano, con una pompa di calore per il raffreddamento che sarà posizionata sul retro, dove verrà installata una rampa in lamiera che permetterà un accesso diretto al palco, per semplificare le operazioni di trasporto del materiale di scena. Per realizzare tutto questo serviranno 2,6 milioni di euro, 1,9 messi dal Comune e 700mila euro dalla Regione. Per quanto riguarda i tempi invece, il primo lotto dovrebbe chiudersi nell’ottobre del 2021, ma poi servirà altro tempo per la realizzazione delle varianti.
M.V.
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