Lecco: celebrata Santa Marta con i michini, 'torniamo a vivere in maniera solidale'

Un piccolo spazio di intimità, di raccoglimento, proprio nel cuore della città. Una piazza che si raccoglie per celebrare un’antica tradizione mentre intorno la frenesia quotidiana continua imperterrita.
Numerose le persone che si sono riunite stamani, alle 9.30, nella piazzetta di via Mascari per celebrare la messa proprio in occasione di una delle feste più antiche che la città di Lecco abbia mai conosciuto: quella di Santa Marta.
A officiare la funzione monsignor Davide Milani coadiuvato dalle suore birmane - una decina - che da anni si prendono cura della chiesetta.

“Celebrare la festa di Santa Marta insieme significa non solo rendere omaggio a questo luogo, ma anche andare al cuore della nostra esperienza cristiana e dell’esperienza della fede dentro la nostra città” ha esordito il prevosto, sottolineando come questa chiesa sia una tra le più antiche nella forma in cui si presenta. Prendendo spunto dal Vangelo odierno, incentrato sull’incontro tra Gesù, Marta e Maria in occasione della morte di Lazzaro, il prevosto ha voluto spronare i presenti a tornare alle radici della nostra fede per uscire dalla crisi. “Il rapporto tra fratelli e sorelle sono la cosa più bella che abbiamo all’inizio; poi capita qualcosa, ci sono contrasti, liti e differenze. Dobbiamo tornare a vivere in maniera solidale e queste donne, Marta, Maria insieme a Lazzaro, sono uno spaccato di questa esperienza”. È fondamentale, ha poi sottolineato Milani, “accogliere l’altro come se fosse qualcuno che il Signore ci ha messo sulla strada. Così allora saremo capaci di accogliere chi sta fuori dalla casa, così allora impareremo ad accogliere nuovamente i nostri fratelli e sorelle di sangue”.

Mons. Davide Milani

Un rimando alla casa, al focolare, che non è certo casuale in una festività in cui è tradizione distribuire il pane benedetto - “i michini” - il cibo quotidiano per eccellenza. “Mia figlia si chiama Marta e oggi ha preso una giornata di ferie apposta: da quando è nata la portiamo sempre in chiesa qui. Prima con il nonno e ora con noi” ci racconta una signora dopo aver ritirato i tre michini benedetti distribuiti al termine della funzione dal prevosto e dalle suore.

“Una tradizione che deve continuare, mi piace moltissimo, forse anche perché mia figlia si chiama Marta e io sono molto legata a questa chiesa”. “Sono una devota di santa Marta, è una grande e bella tradizione che faremo di tutto per mantenerla. Distribuire i michini significa fare famiglia, rinnovarla, perché santa Marta era patrona della famiglia, della casa. I michini sono per la distribuzione e condivisione famigliare”.

La messa di oggi si inserisce in una due giorni di festeggiamenti: dopo il concerto di ieri sera svoltosi nella chiesa di Santa Marta - organo e soprano - questo pomeriggio alle 18.30 si svolgerà la Santa Messa in Basilica animata dal coro della terza età Monsignor Delfino Nava.

Tutti i fedeli son invitati a partecipare e a fare delle offerte per sostenere la spesa di 6.000 euro volta a sostituire la caldaia danneggiata in Santa Marta, rottasi questo inverno.
A.A.
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