Parlasco: nel borgo affrescato realizzata una nuova opera. Immortala 'la caccia selvatica' di Lasco, il bandito della Valsassina

Aveva già firmato "Una festa in casa Torriani", definito dalla critica "uno degli affreschi più riusciti dell'intero ciclo, opera perfettamente inserita nel profilo a capanna dell'abitazione che la ospita". Paola Magini, artista toscana, nata a Siena nel 1979, è tornata a dipingere a Parlasco, a quattordici anni da quel 2007 che ha segnato la storia di quel nugolo di case incastonate nel Parco regionale della Grigna Settentrionale trasformando uno dei paesi più piccoli della provincia per l'appunto nel "borgo affrescato" più celebre e singolare del territorio.

Il nuovo affresco sulla facciata del Comune. Sotto la firma dell'artista con l'indicazione del 2021 quale anno di realizzazione

La serie di disegni che, valorizzando facciate e portali, ripercorre la leggenda di Lasco, il bandito della Valsassina, da qualche giorno si è arricchita di un nuovo capitolo. Su richiesta del sindaco Renato Busi, Magini - che ha coltivato il proprio innato talento con studi specifici fino a conseguire il diploma d'arte applicata all'Istituto d'Arte Duccio di Boninsegna di Siena - ha dato corpo, su una parete del palazzo municipale, a "La caccia selvatica", con gli sgherri del conte di Marmoro rappresentanti mentre di notte, accompagnati da cani feroci, ringhianti e ululanti, fanno proprio del bestiame in una delle razzie ordinate dal padrone, figura centrale del romanzo di Antonio Balbiani che, tra realtà e immaginazione, ripercorre le gesta di tale Sigifredo Falsari.

Le vie di Parlasco con gli affreschi realizzati nel 2007 per raccontare la storia di Lasco

Osannato dalla popolazione quale "Buon Signore", pronto a elargire generosamente al popolo denaro e aiuti, il signorotto che aspira a infeudarsi la Valsassina, non è altro che Lasco, il bandito che nelle ore di buio semina il terrore tra villaggi e alpeggi, depredando a destra e a manca (QUI la puntata della nostra rubrica "Scaffale lecchese" dedicata al volume).
"Già nel 2012 abbiamo aggiunto, sulla facciata della latteria, due nuove opere affidandole a Manuela Sabatini di Introbio e Irene Colombo di Cremeno. Per questo nuovo affresco abbiamo scelto un'altra artista che già aveva preso parte all'iniziativa del 2007, chiedendo a Paola Magini la disponibilità a tornare a Parlasco, ospitandola nella casa di mia madre per quindici giorni così da poter portare a termine il lavoro" racconta il primo cittadino, specificando però come l'ultima opera non si stata commissionata direttamente dal Comune. Le risorse arrivano infatti dalla Comunità Montana che ha veicolato su tale progetto parte dei fondi ricevuti dal bando Aree Interne, per la promozione in chiave turistica (e non solo) della Valle.

L'affresco "Una festa in casa Torriani" dipinto nel 2007 dalla stessa artista che ha realizzato quello nuovo.
Sotto le opere aggiunte nel 2012

Indubbiamente ben riuscito - e capace di attirare l'attenzione grazie all'uso da parte dell'artista di "colori vivaci, con tonalità forti che riempiono gli occhi" come già per l'altra sua creazione a Parlasco, incentrata su un banchetto a cui partecipa anche Lasco - il nuovo affresco è ovviamente già godibile da chi raggiunge il borgo. Per l'inaugurazione ufficiale però bisognerà attendere. "La faremo magari l'anno prossimo" chiosa infatti il sindaco, anticipando come per il 2022 ci sia l'intenzione di organizzare un qualcosa per celebrare il Lasco, vero "landmark" della perla della Valsassina.
A.M.
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