Lecco: tornano i 'michini' di Santa Marta, tradizione ripresa nel 1993
I "michini"
La tradizione popolare attribuisce ai “michini” poteri miracolosi, quasi un vaccino contro malattie e calamità. Tradizione che, dopo secoli, si è spenta nel 1970, quando ha cessato di esistere anche l’antica Confraternita del Santissimo Sacramento e della Carità Cristiana, costituita nel 1675. I suoi membri, distribuendo i “michini” al termine della messa solenne, intendevano ribadire ed evidenziare un gesto di solidarietà, di attenzione verso i bisognosi e i sofferenti. I dolcetti sono stati ripristinati nel 1993 dall’allora prevosto mons. Roberto Busti, poi vescovo di Mantova. Erano trascorsi quasi cinque lustri dall’ultima distribuzione dei “michini”, preparati con premura dall’antica Pasticceria Benaglio di Via Mascari. La festa di quest’anno può assumere anche il ruolo di “carezza” verso i nonni e gli anziani, dopo l’invito di Papa Francesco ad andarli a visitare come “ottava opera di misericordia”.
Il prevosto Busti, che ha ripreso nel 1993 la tradizione secolare dei "michini"
Alle 18.30, poi, avrà luogo un’altra celebrazione eucaristica, ma nella Basilica di San Nicolò. Sarà animata dal Coro “Mons. Delfino Nava”, denominazione in onore del canonico mitrato del Duomo di Milano, noto studioso manzoniano, esperto di musica sacra, che aveva nel cuore Santa Marta. Il religioso, i cui parenti abitavano nella centralissima Piazza XX Settembre, è deceduto nel 1967: sono passati oltre cinquant’anni, intere generazioni di lecchesi non l’hanno conosciuto, ma i più anziani possono ricordare le sue vibranti omelie festive in San Nicolò, quando tornava nella sua Basilica, facendo accenno alla sua prima messa di sacerdote novello nel 1926, per incontrare familiari e amici e risentire la brezza di quel ramo del Lago di Como.
A.B.