Olginate: alla scoperta del monastero con guide speciali, gli ex studenti dell'artistico

“Io sono contenta, comunque è un’opportunità: è un piccolo lavoretto, anche se momentaneo e poi per una cosa che comunque di base a me piace”. Elisa Milea è una ex studentessa del liceo artistico Medardo Rosso e da qualche settimana è una guida prestata al monastero di Santa Maria della Vite, ad Olginate.





Un progetto finanziato dal “Fondo per lo Sviluppo del territorio provinciale lecchese”, messo a disposizione ormai diverso tempo fa da Fondazione Comunitaria del Lecchese in collaborazione con Lario Reti Holding e che consente di coinvolgere ex studenti e studentesse che hanno lavorato proprio negli anni della loro formazione secondaria, sullo studio dei gioielli artistici nascosti nel nostro territorio.





“Quando l’avevamo fatto in terza era solo accoglienza, ora è un’occasione per mettersi in gioco, farlo in maniera un po’ più seria. Poi è anche un’opportunità per promuovere un luogo bello del territorio attraverso una ricerca che noi stessi avevamo compiuto e che oggi restituiamo attraverso queste visite” ci raccontano Orlando Gallazzi e Chiara Valsecchi, che sabato,  insieme ad Elisa hanno fatto da “ciceroni” tra gli affreschi del monastero di Olginate. Un vero e proprio tesoro tra le vie del paese, salvato dall’usura del tempo grazie a Giuditta Podestà, saggista e critica letteraria che a proprie spese decise, nel secolo scorso, di avviare un restauro per poter restituire questo luogo agli antichi fasti. Se non altro perché il convento - di epoca tardo romana visti i materiali utilizzati per la sua costruzione - è stato nei secoli un luogo di culto ma anche un luogo di frontiera: nel 1400 era l’ultima roccaforte prima del confine tra il ducato di Milano, cui Olginate apparteneva, e la Serenissima di Venezia.


Chiara Valsecchi e, sotto, Elisa Milea




A restituire vita e occasioni di incontro negli ultimi anni sono proprio le visite guidate, prima organizzate dal Fai - cui hanno partecipato anche le guide attualmente coinvolte - e poi grazie alla collaborazione tra l’associazione Santa Maria la Vite Giuditta Podestà -  sabato rappresentata da Emanuela Rossi e Giuseppe Leone - e il Liceo Artistico Medardo Rosso, nella figura della professoressa di storia dell’arte Daniela Corti.
7 ragazzi e ragazze, da qui alla fine dell’estate, racconteranno la vita e le vicende legate a questo antico monastero, per un totale di 20 aperture disposte su 10 giornate a cui è possibile partecipare gratuitamente.
Per ulteriori informazioni sugli orari di apertura e le visite guidate contattare l’associazione Santa Maria la Vite - Giuditta Podestà all’indirizzo e-mail: segreteria.santamarialavite@gmail.com
A.A.
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