Polfer: nel lecchese 218 denunce in un anno. De Corato cita la LC-MI tra le linee più pericolose

4 arresti e 218 denunce in 12 mesi ancora fortemente segnati dalla pandemia, con una evidente contrazione dunque degli utenti che scelgono “il ferro” per i loro spostamenti. Sono i dati più rilevanti estratti dal report annuale elaborato dalla Polfer Lombardia, in riferimento ai servizi effettuati esclusivamente nel lecchese.
Da gennaio a dicembre 2020, sono state identificate nelle stazioni e a bordo dei treni che “solcano” il territorio ben 7.425 persone attuando 1.225 servizi di vigilanza negli scali e 543 servizi direttamente sui convogli. Presenziati, complessivamente, 1.046 treni con l’effettuazione anche di 5 "pattuglioni straordinari".
164 le contravvenzioni elevate, oltre ai 4 arresti e dalle 218 denunce già citati. Particolarmente intensa, a livello lombardo, è stata l’attività di controllo in ambito ferroviario a seguito delle disposizioni emanate per il contenimento della pandemia da Covid-19: in questo specifico ambito la Polfer ha impiegato i propri operatori su tutta la Regione.
"Anche quest'anno il lavoro delle Forze dell'ordine, che ringrazio, è stato intenso" ha detto l'assessore alla Sicurezza, Immigrazione e Polizia locale, Riccardo De Corato. "Nelle stazioni - ha aggiunto a commento dei dati regionali - si concentra sempre più la criminalità, in particolar modo, dati alla mano, quella multietnica, che spesso nelle aree attigue agli scali esercita attività illecite come lo spaccio e la ricettazione. Il numero degli agenti continua ad essere insufficiente. La Lombardia ha 2.500 km di rete ferroviaria, per questo chiedo al Ministro dell'Interno Luciana Lamorgese l'aumento degli agenti della Polfer. Tra il primo gennaio e il 31 dicembre dello scorso anno in Lombardia sono state identificate 524.044 persone, arrestate 205, denunciate 2.548. Come Regione Lombardia - ha aggiunto citando poi espressamente la principale direttrice che taglia il nostro territorio - stiamo operando, a seguito di un accordo con il Ministero dell'Interno, insieme alle Prefetture, per realizzare un controllo sinergico della rete coinvolgendo le Polizie locali. In particolare su quelle tratte ritenute più pericolose, come ad esempio, la Lecco-Milano. La Lombardia - ha concluso De Corato - è la prima regione in Italia per numero di immigrati clandestini, circa 112.000. Aver istituito il daspo anche in ambito ferroviario può essere un deterrente, a patto però di avere agenti sufficienti per i controlli".
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