Episodi 'spiacevoli' sugli autobus cittadini: Linee Lecco fa chiarezza

Non bisogna fare di tutta l’erba un fascio, naturalmente. «Ma ciò che vogliamo sia chiaro è che Linee Lecco interviene sempre quando viene sollecitata, risponde sempre alle richieste dell’utenza così come è sempre stato». Il presidente e il direttore dell’azienda di trasporto urbano, rispettivamente Mauro Frigerio e Salvatore Cappello, spiegano così gli sviluppi della vicenda che ha avuto come protagonista una giovane disabile fatta scendere dall’autobus perché si era dimenticata a casa l’abbonamento. Un episodio verificatosi all’inizio del mese di luglio e che aveva visto intervenire lo stesso sindaco Mauro Gattinoni che, con l’assessore ai servizi sociali Emanuele Manzoni, si era messo in contatto con la famiglia della donna.
Nel corso di un incontro con la stampa, Frigerio e Cappello difendono l’operato dell’azienda e della stragrande maggioranza dei dipendenti «che spesso fanno più di quanto siano tenuti a fare nei confronti dell’utenza», considerando che vi sono norme e regolamenti stringenti a proposito delle mansioni dei conducenti degli autobus.


Salvatore Cappello e Mauro Frigerio

In tema di disabilità, per esempio, ci si è soffermati su alcuni episodi verificatisi in questi mesi, uno dei quali tra l’altro ha visto coinvolto direttamente il sindaco liernese Silvano Stefanoni, ipovedente e presidente provinciale lecchese della Federazione tra le associazioni di persone con disabilità. Il quale, a una fermata dell’autobus, avrebbe voluto chiedere alcune informazioni all’autista che, fermato il mezzo, non ha però aperto la porta anteriore, così come del resto prescritto in questo periodo dalle regole anti Covid. In questo caso – è stato spiegato – si sarebbe trattato di un semplice disguido: il concudente non si sarebbe accorto di essere in presenza di una persona disabile. Spesso, infatti, certi episodi incresciosi sono generati da pure incomprensioni.
Diverso il caso di una donna in sedia a rotelle che non è stata aiutata dall’autista che pure ha regolarmente aperto le porte e azionato la piattaforma per la sedia a rotelle. Nulla più, però, particolare che ha portato la stessa passeggera a lamentarsi con Linee Lecco. «Vero – dice Frigerio - è successo che l’autista ha rispettato "militarmente" il regolamento. Però, bisogna ricordare che ci sono norme precise generate da situazioni spiacevoli avvenute in passato quando un disabile in carrozzella era stato aiutato da un conducente ed era caduto ferendosi: ne era seguita una denuncia. Al danno, la beffa. Ed è il motivo per il quale gli autisti non possono intervenire».
E infine, la vicenda più delicata, la giovane fatta scendere dal bus a Malavedo, perché dimenticatasi dell’abbonamento, dopo un battibecco con l’autista, che deve avere avuto toni abbastanza accesi. «Ci siamo mossi – dice ancora Frigerio – attenendoci a vincoli procedurali e contrattuali. Abbiamo convocato per un incontro il conducente che però ha rifiutato e si è messo in malattia, ottenendo poi una proroga: lo sarà fino al 30 luglio. Poi, non sappiamo se rientrerà. Nel frattempo, abbiamo provveduto a sanzionarlo per la violazione di alcune norme procedurali. Finché è in malattia, però, non possiamo procedere oltre. Siamo tenuti ad aspettare di raccogliere la sua versione dei fatti. E comunque, se qualcuno sbaglia paga. Nei confronti del comportamento scorretto di un dipendente, useremo tutti i mezzi consentiti»
«Tutto questo – la sintesi del presidente Frigerio – per dire che in ogni caso l’azienda interviene. Che lo faccia per tramite mio, del direttore Cappello o del sindaco Gattinoni, espressione a tutti gli effetti della proprietà (il Comune detiene il 100% delle quote di Linee Lecco). Dopo di che, chiarito quanto accaduto, si prendono i provvedimenti necessari».
Disciplina a parte, sono state decise anche iniziative di sensibilizzazione e formazione. Nella prossima busta dei cedolini-paga, infatti, i dipendenti troveranno anche una lettera proprio della Federazione delle associazioni per disabili (CLICCA QUI). «Che non è certo un’accusa, ma l’occasione per avviare un dialogo» che si concretizzerà peraltro nel mese di ottobre quando saranno appunto promossi alcuni momenti di formazione gestiti direttamente della stessa Federazione, «non perché i nostri dipendenti siano poco attenti – continua Frigerio – ma perché è l’occasione per avviare un confronto, per raccogliere quelle che sono le esigenze di un’utenza particolare. La quale, spesso, non viene appunto riconosciuta: se certe disabilità sono evidenti altre lo sono meno o non lo sono del tutto».
D.C.
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