ASST Lecco: drenaggio endoscopico, alternativo alla chirurgia nel trattamento della colecisti acuta in pazienti anziani o fragili

Il dottor Fabrizio Parente
Una nuova metodica endoscopica interventistica è stata introdotta nell’ASST di Lecco per il trattamento della colecistite acuta nei pazienti molto anziani o fragili che non possono essere sottoposti all’intervento chirurgico tradizionale di colecistectomia: si tratta del drenaggio ecoendoscopico della colecisti, una tecnica innovativa che consiste nel mettere in comunicazione direttamente la colecisti con il tubo digerente mediante una protesi inserita per via ecoendoscopia nella colecisti, consentendone il drenaggio e quindi la risoluzione del processo infettivo/infiammatorio acuto, evitando l’intervento chirurgico.
Si calcola che in Italia circa il 10% della popolazione sia portatore di una calcolosi della colecisti, spesso asintomatica, e quindi diagnosticata casualmente nel corso di un’ecografia o di una TAC addominale eseguita per altre indicazioni . Di questi almeno il 20% svilupperà nel corso della propria vita coliche biliari od una complicanza infiammatoria acuta della colecisti definita appunto colecistite acuta. Il trattamento di scelta di questa patologia è la colecistectomia (ovvero l’asportazione chirurgica della colecisti), che costituisce l’operazione chirurgica addominale più effettuata a livello mondiale.
Non sempre, tuttavia, l’intervento di colecistectomia è di facile esecuzione, soprattutto quando viene eseguito d’urgenza in pazienti anziani o fragili (ovvero portatori di altre patologie croniche). In queste circostanze, infatti, il rischio di complicanze dell’intervento può raggiungere il 15-20%.
L’approccio multidisciplinare, ci spiega la dottoressa Michela Pagliarulo (esperta di Ecoendoscopia della UOC Endoscopia Digestiva dell’ASST-Lecco diretta dal dottor Fabrizio Parente) è pertanto essenziale quando si trattano pazienti anziani e/o fragili con colecistite acuta. Occorre infatti decidere rapidamente il modo più corretto di intervenire in modo da minimizzare i rischi per il paziente, in stretta collaborazione tra chirurgo generale, endoscopista e radiologo. In passato, nei casi in cui vi fossero controindicazioni o rischi troppo elevati alla chirurgia l’unica alternativa era rappresentata dall’esecuzione di un drenaggio percutaneo (esterno) della colecisti, eseguito sotto guida radiologica, ma questa tecnica, oltre a presentare un non trascurabile rischio di complicanze, comporta il disagio per il paziente di con vivere con un tubicino che fuoriesce dall’addome, nonché con il rischio di un suo sposizionamento. Oggi abbiamo a disposizione una tecnica che consente di eseguire il drenaggio della colecisti infetta inserendo la protesi dall’interno del corpo: questa consiste nel posizionare una protesi metallica autoespansibile (stent) per via endoscopica mediante un particolare strumento (ecoendoscopio operativo) in modo da mettere in comunicazione il lume gastrico o intestinale con il lume della colecisti consentendone, in tal modo, il drenaggio. La procedura è rapida e sicura, permettendo al paziente di rialimentarsi anche la sera stessa dell’intervento; inoltre non si hanno drenaggi esterni, riducendo in tal modo le complicanze e permettendo una migliore qualità di vita al paziente. Questa rivoluzionaria tecnica mini-invasiva, disponibile solo in pochi centri italiani e lombardi, è stata introdotta anche nell’ASST-Lecco con risultati subito sorprendenti: nel giro di poche ore si ha la scomparsa della febbre, una normalizzazione degli esami ematici nell’arco di 12-24 ore ed il paziente può essere dimesso nel giro di pochi giorni senza intervento chirurgico.
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