In viaggio a tempo indeterminato/188: non è solo un lago
“Il mio disegno non era il disegno di un cappello.
Era il disegno di un boa che digeriva un elefante.
Affinché vedessero chiaramente che cos'era, disegnai l'interno del boa.
Bisogna sempre spiegargliele le cose, ai grandi.”
"Il piccolo principe" è sempre stato uno dei miei libri preferiti. L'ho letto varie volte in italiano, una volta in inglese e una volta ho provato anche con il francese ma la missione è stata fallimentare.
L'ho regalato a Paolo un Natale perché lui, stranamente, non si era mai buttato a fantasticare tra le pagine di quel libricino.
Qualche giorno fa ho scoperto che la frase presa dal libro e che ho citato qui sopra, è ispirata a una montagna del Lago Atitlan.
A essere sincera, però, che Antoine de Saint-Exupery si sia ispirato ad un luogo come questo non mi stupisce proprio.
Il Lago Atitlan è un posto pazzesco, direi magico.
La parola "Atitlan" in lingua Maya significa "tra le acque" anche se sarebbe meglio dire "tra i vulcani" dato che a fare da cornice a questo specchio d'acqua ce ne sono ben tre.
San Pedro, Atitlan e Toliman sono i nomi di quei tre coni che oggi non sbuffano più ma che si sono formati da un'enorme eruzione 84 mila anni fa.
Il Lago Atitlan, infatti, è un bacino di acqua all'interno di quella che era la caldera, cioè la parte centrale di un gigantesco vulcano.
Profondo 340 metri nella parte più alta, ha la particolarità di non sfociare in fiumi che conducano al mare.
Un luogo dove i tre elementi acqua, terra e fuoco, convivono, non può che essere fonte di ispirazione.
Poeti, scrittori, pittori si sono ispirati al Lago Atitlan non soltanto affascinati dal suo paesaggio ma anche dalle culture delle popolazioni che vivono su queste sponde.
Una decina di villaggi, incastonati in una folta vegetazione, appaiono all'improvviso e si specchiano sull'acqua.
E basta percorrere pochi chilometri perché le lingue cambino e le donne mettano copricapi diversi e ancora più colorati.
Le barche diventano il mezzo preferito per spostarsi e ammirare il paesaggio a pelo dell'acqua non ha prezzo.
E se, come noi, si ha la fortuna di trovare una mattina di cielo limpido, ecco che all'orizzonte si può vedere sbuffare il Volcan De Fuego.
All'apparenza quello di Atitlan può sembrare un semplice lago, per alcuni versi simile al bel lago che abbiamo a Lecco.
Ma se si ascolta il consiglio del Piccolo Principe e si inizia a guardare con gli occhi meravigliati di un bambino, ci si accorge della particolarità e
originalità di questo luogo unico al mondo.
Era il disegno di un boa che digeriva un elefante.
Affinché vedessero chiaramente che cos'era, disegnai l'interno del boa.
Bisogna sempre spiegargliele le cose, ai grandi.”
"Il piccolo principe" è sempre stato uno dei miei libri preferiti. L'ho letto varie volte in italiano, una volta in inglese e una volta ho provato anche con il francese ma la missione è stata fallimentare.
L'ho regalato a Paolo un Natale perché lui, stranamente, non si era mai buttato a fantasticare tra le pagine di quel libricino.
Qualche giorno fa ho scoperto che la frase presa dal libro e che ho citato qui sopra, è ispirata a una montagna del Lago Atitlan.
Non me ne ero mai accorta, anche perché il masso in questione, passa praticamente inosservato all'ombra di tutti gli altri vulcani.
A essere sincera, però, che Antoine de Saint-Exupery si sia ispirato ad un luogo come questo non mi stupisce proprio.
Il Lago Atitlan è un posto pazzesco, direi magico.
La parola "Atitlan" in lingua Maya significa "tra le acque" anche se sarebbe meglio dire "tra i vulcani" dato che a fare da cornice a questo specchio d'acqua ce ne sono ben tre.
San Pedro, Atitlan e Toliman sono i nomi di quei tre coni che oggi non sbuffano più ma che si sono formati da un'enorme eruzione 84 mila anni fa.
Il Lago Atitlan, infatti, è un bacino di acqua all'interno di quella che era la caldera, cioè la parte centrale di un gigantesco vulcano.
Profondo 340 metri nella parte più alta, ha la particolarità di non sfociare in fiumi che conducano al mare.
Un luogo dove i tre elementi acqua, terra e fuoco, convivono, non può che essere fonte di ispirazione.
Una decina di villaggi, incastonati in una folta vegetazione, appaiono all'improvviso e si specchiano sull'acqua.
E basta percorrere pochi chilometri perché le lingue cambino e le donne mettano copricapi diversi e ancora più colorati.
Le barche diventano il mezzo preferito per spostarsi e ammirare il paesaggio a pelo dell'acqua non ha prezzo.
E se, come noi, si ha la fortuna di trovare una mattina di cielo limpido, ecco che all'orizzonte si può vedere sbuffare il Volcan De Fuego.
All'apparenza quello di Atitlan può sembrare un semplice lago, per alcuni versi simile al bel lago che abbiamo a Lecco.
Ma se si ascolta il consiglio del Piccolo Principe e si inizia a guardare con gli occhi meravigliati di un bambino, ci si accorge della particolarità e
originalità di questo luogo unico al mondo.
Angela e Paolo