Senato, Faggi: "Se Dio volesse potremmo cambiare da soli il sesso". Ed è polemica

Antonella Faggi
Dieci minuti di intervento all’aula del Senato per l’onorevole lecchese Antonella Faggi che scatenano le polemiche fin dai primi minuti successivi (CLICCA QUI per visualizzare il video). L’occasione è stata la discussione generale sul Ddl Zan, nell’ultimo giorno utile per presentare gli emendamenti. Il suo partito, la Lega, ne ha avanzati quasi 700.

Tanti concetti messi insieme nel calderone dall’etica, alla fede, alla violenza, agli aneddoti personali, per arrivare al pezzo “portante”. “Se il Signore ci avesse voluto così molteplici, così diversi – ha dichiarato la vice presidente del gruppo al Senato Lega per Salvini Premier – avrebbe fatto in modo che da soli potessimo cambiare il nostro sesso e il nostro modo di fare. E invece non siamo così, noi siamo come Dio ci ha fatto e dobbiamo accettarci. Non possiamo spingerci oltre. Mai spingerci oltre la natura”. Ironia, sarcasmo e indignazione su Twitter e sugli altri social, dove il video della Faggi sta già andando in tendenza.

“L’Etica è stata insegnata nei tempi molto indietro. La parola ethos arriva dall’antichità, si è persa in questo mondo così moderno e avanzato. L’Etica veniva insegnata e nell’Etica ci sta tutto” aveva esordito la senatrice, che ha proposto un Disegno di legge appellato proprio “Ethos”, “per l’educazione e il rispetto degli altri alla non violenza”. E mentre l’argomento centrale riguardava appunto le discriminazioni sull’identità di genere ha paragonato le critiche che il suo testo potrebbe generare alle discriminazioni. “Ho provato a stendere un disegno di legge che si chiama Ethos e che sicuramente sarà discriminato perché è normale – ha sostenuto l’ex sindaco lecchese – Anche qui ci sono le discriminazioni. Fanno parte della vita, io non ne ho a male, tutta esperienza. Più uno viene discriminato più cresce”.

Ha quindi contestato il Ddl Zan. In aperta polemica al testo promosso dal PD, l’onorevole Faggi ha aggiunto: “Non si possono disciplinare delle sensazioni. Io non sono un medico o uno scienziato. Non so cosa significa sentirsi donna in un corpo di uomo e viceversa. Sono nata donna e morirò donna. Se dovessimo disciplinare tutto lo scibile delle discriminazioni dovremmo mettere da parte le decine di Leggi che sono ferme e concentrarci solo su questo. Invece dovremmo lasciar andare la nostra natura. La natura ha fatto ciascuno di noi come vuole: siamo sotto la volta del cielo, abbiamo un inizio e una fine”.

Il testo tanto vituperato sarebbe a corto di buon senso. “Io non penso sia una questione di legge, ma di buon senso. Io penso che questa cosa che abbiamo toccato vada oltre il buon senso. Io penso che avere buon senso significa legiferare per il rispetto di tutti. E nel rispetto di tutti c’è anche quello che la mattina vuole portare la gonna e alla sera si vuole mettere i pantaloni e i tacchi. E a noi non ce ne deve fregare assolutamente niente. L’importante è che sia garantita la sicurezza, la decenza e tutto quanto a tutti i cittadini. Altrimenti chiederemo tante piccole nicchie. Saremo noi stessi che creeremo la discriminazione”.
Affermazioni che sono destinate a creare ancora polemiche nelle prossime ore.
M.P.
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