Calolzio: sul bollettino parrocchiale la presa di posizione contro il DDL Zan con replica a Fedez


Come già don Maurizio, parroco di Oggiono anche don Giancarlo, arciprete di Calolzio ha scelto di dedicare spazio al Disegno di Legge Zan sull'ultimo numero del Notiziario della parrocchia di San Martino Vescovo. Una posizione, la sua, presa in prestito integralmente da uno scritto diffuso dalla Fondazione Novae Terrae, realtà che annovera tra i suoi fondatore l'ex parlamentare UDC Luca Volontè condannato, a inizio 2021, in primo grado, a quattro anni per corruzione per supposte mazzette per mezzo milione di euro ricevute - secondo l'impianto accusatorio sostenuto dalla Procura di Milano - da due politici azeri quale membro dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa per orientare il voto e ottenere la bocciatura di un rapporto sui prigionieri politici nella repubblica caucasica, a vantaggio del governo dell'Azerbaijan. Presieduta da Emanuele Fusi, "La Fondazione “Novae Terrae” vuole difendere i diritti umani concepiti nella prospettiva del diritto naturale, e operare per arginare il dilagare di “diritti insaziabili” essenzialmente inumani e distopici". Tra quest'ultimi annovera "il cosiddetto “diritto all’aborto” o “alla dolce morte”, il presunto “diritto al matrimonio” per coppie composte da persone dello stesso sesso o il valore della “laicità” dello Stato, che si trasforma in vero e proprio “laicismo” intollerante nei confronti di chi esprime pubblicamente la propria fede religiosa. Diritti presunti, che non trovano spazio in nessuna carta dei diritti o dichiarazione internazionale, ma che si fanno sempre strada con la prassi politica e giudiziaria".
Quanto al DDL Zan - per il quale quest'oggi alle 12 scade il temine per presentare gli emendamenti per modificare il testo - la Fondazione si schiera a spada tratta... in difesa dei valori cristiani arrivando a ribattere anche a Fedez pure in termini di followers.
"Del DDL Zan si è parlato moltissimo, spesso ne hanno parlato a sproposito persone che crediamo non lo abbiano nemmeno letto" si legge sul bollettino parrocchiale di Calolzio. "È di moda e fa tendenza sostenere a priori questo decreto legge. Opinionisti e “influencers” dalla chiara connotazione politica si ritengono in dovere di criticare aspramente chi si permette di sollevare dubbi sul decreto Zan. Proprio loro che si ergono a paladini della libertà di espressione, seppelliscono sotto montagne di fango, senza possibilità di replica, chi solo osa metterne in dubbio l'opportunità. Dietro termini del tutto azzardati e in continua evoluzione per non lasciare fuori nessuno, LGB diventato poi LGBT, poi LGBTQ e ora, ma solo per ora LGBQIAPK, vale a dire lesbiche, gay, bisessuali, transgender, queer, intersex, asessuali, pansessuali, kink, che la maggior parte di noi non sa nemmeno chi o cosa siano, nasce un disegno di legge che vorrebbe, a suo dire, tutelare dei crimini d'odio per “omolesbobitransfobia”. Noi siamo sicuri che il nostro ordinamento giuridico e la nostra costituzione tutelino pienamente i diritti fondamentali di tutti. Quanto a noi cristiani, la tolleranza è una delle caratteristiche fondamentali e pur non condividendo le scelte di vita di alcuni, non ci sogneremmo mai oggi di usar loro violenza, né verbale né tantomeno fisica. Ma ora la questione è diversa. La legge Zan a detta del Vaticano (che mai in precedenza si era espresso in questo modo) viola anche il concordato tra Stato e Chiesa. Non è cosa da poco. Se non si può affermare liberamente che per noi il matrimonio è l'unione tra uomo e donna, allora amici cari quelli che vedono messe in pericolo le proprie libertà siamo noi! Se le scuole sia pubbliche che private saranno obbligate ad organizzare giornate nazionali contro l'omofobia, la lesbofobia e la transfobia, saranno i nostri figli a subire un indottrinamento degno di regimi totalitari. Noi siamo per la totale libertà, non siamo contro a qualcosa o qualcuno, ma siamo fortemente schierati a difesa dei nostri diritti, conquistati nei secoli e che non intendiamo perdere. In Italia se c'è una cosa che proprio non manca e l'abbondanza di leggi, basterebbe solo farle applicare rigidamente e seriamente".
E ancora: "ad una semplice e palese considerazione del Vaticano è ovviamente seguita l'immancabile replica di quello che si definisce il paladino dei diritti umani, Fedez, il nuovo Gandhi italiano, forte delle sue migliaia di followers, mischiando l'esenzione fiscale di cui beneficia la Chiesa e i preti pedofili, si chiede chi abbia “concordato il Concordato” e invita il Vaticano a “… non rompere le palline sulle leggi italiane”. Beh, noi rispondiamo che in tema “followers” Gesù Cristo non è secondo a nessuno… da migliaia di anni, e che se la Chiesa facesse pagare i servizi che offre in sussidiarietà alla cittadinanza italiana, quali oratori, luoghi di culto, conservazione dei Beni Culturali, assistenza e molti altri, forse il bilancio dei costi benefici rivelerebbe qualche sorpresa. Tuttavia non possiamo non sottolineare che evocare queste argomentazioni in una discussione che tratta di libertà di pensiero delle persone è una cosa squallida ed evidentemente tesa al qualunquismo e alla distrazione dal problema vero. Ma ognuno non può che pescare dal proprio sacco e dal proprio bagaglio culturale. Vogliamo inoltre dire che se viene giustamente riconosciuto il diritto di esprimere il proprio parere a qualsiasi associazione che difende persone che si riconoscono in sigle che ricordano più un codice fiscale che è un movimento, crediamo fermamente che la Chiesa Cattolica abbia non solo il diritto ma il dovere di farlo, poiché rappresenta i milioni di italiani che sono la maggioranza silenziosa ed educata del Paese...".
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.