Lecco: il ritorno in piazza dei venditori di 'antiquariato' con il loro carico di... storie

Poco meno di una decina di bancarelle sono comparse ieri in piazza XX settembre, a Lecco, per la prima domenica del mercatino dell’antiquariato. Un mercatino molto variegato ed eterogeneo, a cui hanno partecipato persone con storie molto diverse tra loro.  Raoul Tacconi, per esempio, da più di dieci anni è volontario nella Onlus “Forum per i diritti dei bambini di Chernobyl” del comitato di Desio. La vendita di libri di ogni genere, dai classici alle poesie, dalla narrativa italiana a quella straniera, contribuisce a finanziare le attività dell’associazione che si occupa di sostenere gli orfanotrofi ma anche di ospitare, per qualche mese durante l’anno, i bambini bielorussi per “disintossicarli” dalle radiazioni. “Fino ad un paio d’anni fa riuscivamo ad ottenere un permesso dal comune per fare il nostro banchetto in quanto onlus. Gli uffici comunali ci hanno impedito di tornare, dichiarando che la nostra bancarella non era abbastanza decorosa per il centro città. Se vengo però con il mercatino organizzato, pagando l’organizzatore, il comune non dice niente”.


Raul al suo banco con un amico

Sulle origini dell’attività Raoul racconta: “è nata a Desio, dal nostro gruppo. Avevamo deciso di fare un mercatino che però era andato malissimo, ma avevamo usato la mia cantina e il mio furgone e quindi è rimasto tutto a me e alla fine ho continuato a portarla avanti, espandendosi sempre di più: ora abbiamo tre magazzini pieni di libri”.
Libri provenienti da donazioni varie, di persone qualsiasi proprio durante i mercatini o dalle biblioteche che regalano volumi di cui non hanno bisogno. Le mete principali sono Lecco e Como: “abbiamo provato anche a Monza però se devo venire il sabato e la domenica almeno mi voglio godere un bel posto”.

Accanto a Raoul c’era Luciano, che il mercatino lo fa da una decina di anni come hobby. “Faccio il barista, a 63 anni ho visto tutto nella vita e la passione è che la gente chiede delle cose particolari. Qualche volta le hai qualche volta non le hai. Stamattina è andato via un ferro da stiro, un orologio, un’affettatrice degli anni settanta”.
Sulla sospensione delle attività dello scorso anno e mezzo Luciano non usa mezzi termini: “è stato pesantissimo e dobbiamo prepararci a vederne delle altre a settembre-ottobre, tanti non hanno fatto il vaccino, vedremo cosa succederà”. Sul bancone di Luciano è possibile acquistare candelabri, giradischi e oggetti che richiamano ad un’altra epoca.



Di un’altra epoca anche la bigiotteria americana vintage, dagli anni Venti agli anni Ottanta che la signora Maria ha esposto in prossimità di Palazzo delle Paure. “Lo faccio da sei anni, è una passione che è nata con il tempo. Ho sempre avuto il pallino e mi sono lanciata negli ultimi tempi. Sono marche che non esistono più ora. Erano utilizzati dagli attori perché erano simili alle cose vere”.
Quando le chiediamo com’è andato questo ultimo anno e mezzo la signora Maria chiede una domanda di riserva: “Sarà il secondo mercatino che faccio quest’anno. Ne abbiamo fatti un paio l’anno scorso ad agosto e settembre”.
 

Pietro Ronchi vende modellistica da 12 anni: “quando la ditta ha chiuso ci siamo dovuti reinventare. Il modellismo era la mia passione fin da ragazzo e poi è diventato lavoro. Il banco di mia moglie che vende occhiali è arrivato dopo. Abbiamo visto che funzionava unito ai giochi per piccoli”. Quando gli chiediamo chi ancora gioca con i modellini Pietro ci risponde che lo zoccolo duro riguarda “i piccolini, fino ai 10-12 in poi, perché sono sempre bambini”. E sono loro che di fatto hanno tenuto a galla questo settore nell’anno e mezzo pandemico, “grazie all’online siamo riusciti a vendere qualcosa. Perché abbiamo anche un negozio e partecipiamo a fiere di settore” ma è facile intuire che poco si è fatto da questo versante negli ultimi 18 mesi.

 
Pietro Ronchi

Elena e Francesca sono mamma e figlia e da una decina d’anni si sono cimentate con la bancarella e la vendita dei volumi: “mi ero separata, avevo capito che senza due stipendi era dura, e allora ho deciso di cominciare a vendere libri. Mi sono detta: perché non svuotare un po’ casa? Buttare via le cose della vecchia vita?”. Da quel momento Elena ha cominciato ad esporre alla Piccola, quando ancora c’era la quinta domenica del mese ed era un mercato variegato. Con il tempo, è venuta anche la “specializzazione” in libri.

Elena e Francesca

“Nell’ultimo anno siamo stati fermi, ma avendo tante persone che conoscevo tra Valmadrera e Mandello arrivavano in garage, guardavano e sceglievano. Perché poi la gente leggeva di più in quel periodo”. Anche per Elena questo è un hobby, nella vita “quotidiana” fa tutt’altro e questo le consente di vivere anche con maggiore agio un’attività i cui esiti “economici” sono spesso imprevedibili: “c’è una grande differenza tra il mercato normale e i mercatini dell’antiquariato. Qui una volta che hai tirato su il prezzo della piazza di quaranta euro tutto il resto è un di più. Al mercato devono stare nei conti”. Anche qui Ebay e l’online hanno salvato durante il lockdown, ma di fatto è il contatto con la gente che porta Elena e Francesca in piazza nonostante il caldo afoso di ieri a Lecco. E la speranza è che questo possa continuare anche nei prossimi mesi.
A.A.
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