Lecco perduta/277: quando Renzo e Lucia 'giocarono' al Marassi di Genova

Il Calcio Lecco è stato iscritto ufficialmente nel campionato di serie C, grazie alla famiglia Di Nunno. Nel trascorso torneo si è “respirata” una possibile aria di promozione verso la B. Si rinnoverà nel prossimo campionato tale speranza? Rimane l’auspicio, ma occorrono nuove collaborazioni per potenziare l’organico della squadra affidata all’allenatore Mauro Zironelli.
E’ stato singolare quanto è avvenuto nel Calcio Lecco nell’ultimo campionato di B 1972/1973. Era presidente Mario Ceppi, mentre l'allenatore era Angelo Longoni, tornato alla memoria recentemente per le due reti azzurre segnate contro l’Austria, proprio a Marassi, in un lontano incontro del dicembre 1956, che esaltò Lecco sportiva e la sua squadra allora di appartenenza che era l’Atalanta, non ancor assurta al ruolo di prima fila in A, con il presidente Percassi e l’allenatore Gasperini.


Renzo e Lucia consegnano souvenir manzoniani alle autorità di Genova

L’ultima partita del Lecco in B risale all’11 giugno 1973. Si giocò contro il Genoa, vinta dai rossoblu per 1 rete a 0. Il Genoa festeggiava la promozione in serie A, il Lecco era inevitabilmente già condannato alla retrocessione in C.
Quel giorno, a Marassi, scesero in campo Renzo e Lucia nei costumi tradizionali dei Firlinfeu per festeggiare la promozione dei padroni di casa e per ricordare il centenario manzoniano (1873-1973). Gianni Giudici, lecchese di Pescarenico, che è stato direttore dell’Azienda Turismo, può ricordare “Il sottoscritto, con Mario Capelli, addetto alla segreteria dell’AST, raggiunse in auto Genova, avendo a bordo la coppia manzoniana Renzo e Lucia dei Firlinfeu del quartiere lecchese San Giovanni, allora presieduti dall’attivissimo Antonio Crimella.


Foto ricordo della coppia manzoniana sugli scogli del mar Ligure nella zona del porto

Il programma prevedeva – prosegue Giudici – un giro del rettangolo di gioco di Renzo e Lucia, che avevano portato, da consegnare ai rossoblu liguri, una copia della barchetta tradizionale con gli archi dell’”Addio Monti”. Il programma venne rigorosamente rispettato prima del fischio d’inizio, in un clima di grande entusiasmo dei tifosi locali”. C’è da aggiungere, per dovere di cronaca, che non c’era ovviamente grande atmosfera nelle file del Calcio Lecco, già matematicamente retrocesso in C.
Quel giorno dell’estate 1973 la coppia manzoniana di Renzo e Lucia era interpretata da Dolores Conti, per tanti anni in tale ruolo, e da Romano Buttironi, residente in quartiere Laorca. La coppia manzoniana distribuì anche pieghevoli delle località lecchesi ricordate nelle pagine dei Promessi Sposi. C’è da aggiungere che tutta la città di Lecco stava vivendo un particolare clima di entusiasmo manzoniano.


 Sopra, una cartolina rossoblu ricordo del Genoa 1893, sotto una panoramica dello stadio Luigi Ferraris
in località Marassi di Genova risalente come primo impianto al 1911



La terza domenica di maggio del 1973, quindi un mese prima della trasferta a Genova, si era svolta la Camminata Manzoniana, marcia non competitiva sui luoghi dei Promessi Sposi. Era stata organizzata dall’Azienda Turismo, con il presidente Nino Lupica, accogliendo una proposta nata nel corso di una riunione delle guide manzoniane, presieduta da Giovanna Brambilla. Al via da piazza Affari i partecipanti erano 3400; circa 3000 conclusero la sgambata presso Villa Manzoni al Caleotto. Non mancarono momenti di colore, come un partecipante che indossava un barracano da beduino; il Coro Grigna tagliò il traguardo alle 13,00, cantando, in gruppo compatto, “sul appello che noi portiamo”. Gli arrivi si conclusero alle 14.00 con il gruppo di Bolzano in costume tirolese. Tra i partecipanti c’era anche il noto giornalista di montagna Fulvio Campiotti ed un radiocronista della Svizzera italiana.
Per dovere di cronaca ricordiamo che il Lecco giocò quel giorno a Marassi con la formazione: Meraviglia, Castiglioni, Botti; Gritti, Sacchi, Motta; Foglia, Zazzaro, Belloli (60’ Perego), Jaconi, Marchi. Arbitrava Stagnoli di Bologna.
A.B.
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