Calolzio: Varese Risorse illustra il suo progetto per un teleriscaldamento 'efficiente'. Un'ottantina gli immobili potenzialmente interessati

Ottimisticamente (forse) conta di aggiudicarsi la gara già entro il 31 dicembre, per poi dare il primo colpo di benna nel primo semestre 2022 e procedere spedita con i lavori che, indicativamente, si protrarranno per almeno tre anni, arrivando a realizzare una rete lunga circa 4.5 chilometri. Varese Risorse ha mostrato le proprie carte. Nella serata odierna la società per azioni diretta e coordinata da ACSM AGAM – la multiutility del nord – ha illustrato in Comune a Calolziocorte la proposta di Project Financing – depositata lo scorso 4 maggio – per la realizzazione di un sistema di teleriscaldamento “efficiente” e “4.0” alimentato – prevalentemente e dunque per una percentuale a regime superiore al 50% - da cascame termico ovvero da quell'energia già prodotta dalla centrale di SIME al Pascolo per la Cartiera dell'Adda che, in questo momento, va dispersa nell'ambiente. Si parla di recupero fumi della caldaia a biomassa nonché del calore dell'acqua surriscaldata dall'impianto a gas naturale, con la creazione poi anche un serbatoio d'accumulo termico.

Sulla piantina gli edifici potenzialmente interessati dalla possibilità di allaccio alla rete di teleriscaldamento

Ovviamente al momento si tratta di un disegno sulla carta. Come già spiegato in occasione dell'ultimo consiglio comunale dal sindaco Marco Ghezzi, l'incarto dovrà ora essere valutato in termini di sostenibilità da una specifica commissione di esperti che riverserà poi le proprie conclusioni tecniche all'amministrazione cui spetterà la decisione politica circa la messa o meno a gara della concessione per la realizzazione dell'infrastruttura considerata di interesse pubblico. All'eventuale bando ovviamente potranno poi partecipare anche altri operatori e la spunterà la realtà industriale più competitiva, non necessariamente – in linea teorica – la proponente e dunque Varese Risorse, leader nel settore sul nostro territorio e già gestore del teleriscaldamento di Varese e Monza nonché – tramite una controllata – dell'impianto di Como. E' la stessa società, l'unica, come noto, poi, ad aver preso parte alla gara per la rete immaginata al servizio di Valmadrera, Malgrate e Lecco legata – almeno alla nascita – al termovalorizzatore, un progetto etichettato come “in divenire” dall'amministratore delegato Giovanni Chighine, puntualizzando come si stia lavorando per assecondare le richieste avanzate dall'Assemblea intercomunale dei soci di Silea e arrivare così alla sottoscrizione del contratto.

Giovanni Chighine

“Valorizzare le energie del territorio è per noi fattore importante” la sua chiosa prima di lasciare l'esposizione dei dettagli tecnici della proposta per Calolzio all'ingegner Fabio Fidanza. “Il teleriscaldamento è un sistema efficiente e pulito per riscaldare le case e produrre acqua calda sanitaria, sfruttando al meglio l'utilizzo di fonti rinnovabili e tradizionali e il recupero del calore da processi produttivi”. A regime, pur dovendo ottenere parte dell'energia necessaria attraverso una caldaia a gas aggiuntiva per far fronte ai picchi di richiesta, permetterà di ridurre del 54% le emissione di anidride carbonica in atmosfera passando dalle 2.972 tonnellate attualmente prodotte dalle caldaie che si immagina di andare a sostituire a 1.594 tonnellate. Si “risparmierà” poi il 21% di ossidi di azoto e il 38% di monossido di carbonio, dimezzando anche le tonnellate equivalenti di petrolio.

Fabio Fidanza

Sarà Cartiera dell'Adda, concretamente, a effettuare sul proprio sito tutti gli investimenti necessari per rendere disponibile il calore alla rete di teleriscaldamento, ovviamente ottenendo un compenso, secondo tariffe pre-concordate. Varese Risorse si impegna a prelevare 8 Gwht a partire dal secondo anno intero di attività, 10 Gwht dal terzo e 12 Gwht per gli anni successivi. Un'ottantina gli immobili (inclusi i condominii) che potrebbero abbandonare le caldaie per collegarsi al teleriscaldamento. Di questi 13 sono pubblici (tra cui il Municipio, le scuole e il palazzetto del Lavello), con costi d'allaccio azzerati. Incluse nel calcolo anche le case Aler di via di Vittorio. Stimate circa 800 famiglie, con l'utente “ottimale” individuato in colui il quale non solo ha una determinata sensibilità ambientale ma che dovendo già cambiare la caldaia opterà per l'allaccio e dunque per lo scambiatore di calore a proprio carico, con una spesa preventiva in circa 8.000 euro per stabile. Chiaramente nessuno sarà obbligato al passaggio. “E' solo un'opportunità” è stato garantito, sottolineando come anche una comunità relativamente piccola come Calolzio “può contribuire a dare una risposta importante alle sfide del futuro”.

4.8 milioni l'investimento complessivo immaginato da Varese Risorse, quasi interamente per la realizzazione delle reti e degli allacci, un “lavoraccio” che ovviamente dovrà tenere conto anche delle esigenze di viabilità e delle caratteristiche del territorio (con la necessità di bypassare la ferrovia, per esempio).
39 milioni i ricavi previsti nei 35 anni di concessione. 7 al netto.

Il sindaco Marco Ghezzi presente con gli assessori Aldo Valsecchi e Dario Gandolfi e
i consiglieri di minoranza Diego Colosimo, Paolo Cola e Sonia Mazzoleni

La palla è ora nel campo del comune. Tre i mesi di tempo per decidere se mandare avanti l'iter o meno.
A.M.
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