Asst: un nuovo inclusore automatico per l'anatomia patologica. Esami più rapidi e sicuri sia per operatori che per pazienti

"Siamo l'anatomia patologica dei vivi che partendo da poche cellule riesce a dare informazioni sempre più importanti per trattare i pazienti nella maniera più adeguata, veloce ed efficace possibile. Guidiamo le mani dei chirurghi, siamo spesso stressati dagli oncologi che vogliono riscontri in fretta in quanto il fattore tempo è determinante e dunque per noi l'innovazione tecnologica è una partita fondamentale".

La dottoressa Cristina Riva

Ha fatto subito chiarezza la dottoressa Cristina Riva, direttore dell'unità operativa complessa di anatomia patologica dell'ASST di Lecco, allontanando l'idea di un reparto che "seziona i cadaveri" come spesso il sentire comune lo inquadra, e dipingendolo invece come un'attività minuziosa, fatta di tanti passaggi utili a dare una diagnosi e di conseguenza anche terapia a misura del paziente.
L'occasione è stata fornita dal macchinario di seconda generazione di cui è stata dotata l'azienda. Si tratta dell'inclusore automatizzato Auto-Tec che consentirà di ottimizzare le performances del laboratorio, massimizzando la produttività e la qualità riproducibile. A questo ai aggiunge anche un nuovo strumento per la processazione dei tessuti, il Donatello series 2.0, interamente prodotto in Italia.

Il campionamento del tessuto

La processazione con Donatello

L'inclusione

La combinazione di queste due nuove attrezzature consentirà anzitutto una maggiore sicurezza del paziente (non ci sarà alcun rischio di perdita o scambio di campioni) e dell'operatore (l'attività sarà ottimizzata e standardizzata) e poi i processi elaborati da un sistema intelligente in grado di risolvere anche potenziali situazioni di emergenza comporteranno una maggiore produttività.
Soddisfatto il direttore generale Paolo Favini "l'innovazione organizzativo-tecnologica è fondamentale al fine di garantire una diagnosi completa nel rispetto dei tempi di refertazione indicati da regione Lombardia nonché nel rispetto degli indicatori di qualità delle prestazioni erogate".

Galleria fotografica (36 immagini)


Dunque efficacia, efficienza, sicurezza funzionali a una migliore qualità e produttività.
Ne è convinto anche il dottor Antonio Ardizzoia alla guida del dipartimento oncologico.
"Da noi i pazienti entrano in un percorso e non in un reparto. L'anatomia patologica rappresenta il primario interlocutore che ci dà la carta di identità sui cui prendere decisioni cliniche e terapeutiche, in un contesto dove il fattore tempo è fondamentale".

Alla conferenza stampa di presentazione erano presenti il consigliere Mauro Piazza, sostenitore di una mozione in Regione per finanziare tale acquisto, la coordinatrice tecnico sanitaria di Laboratorio Biomedico Sara Losa, il direttore sanitario dottor Vito Corrao e il dottor Marco Cucuttin e Arsenio Argenti della "Sakura" azienda produttrice dei macchinari.

 

 

Il percorso del campione di tessuto da sottoporre ad analisi è molto complesso e affascinante al tempo stesso.
Si parte da una selezione delle lesione, il cosiddetto campionamento, con il tessuto che viene tracciato e "chippato" con codice a barre. Si passa alla sala di processazione e inclusione dove si toglie l'acqua dal campione con concentrazioni crescenti di alcool.
"Donatello" processa il tessuto e lo prepara per essere impregnato di paraffina. C'è la cosiddetta fase di intrappolamento del campione in un materiale duro e omogeneo con il "blocchetto" che finisce poi nella sala allestimento tecnico. Qui l'operatore interviene con un taglio di precisione in sezioni sottili di 2-4 micron sulle quali poi ci sarà la diagnosi, dopo la colorazione del vetrino, nella "sala lettura e consultazione".

S.V.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.