Olginate: finisce in manette per droga ma a casa aveva anche materiale rubato in 2 scuole di Calolzio
I Carabinieri della Stazione di Calolzio si sono presentati alla sua porta per eseguire un'ordinanza di perquisizione nell'ambito delle indagini scaturite da una serie di furti messi a segno nei mesi passati all'interno della vicina scuola primaria del Pascolo. Una volta "ispezionato" l'appartamento, per lui sono scattate le manette ma... per droga. In casa Tahiru Mumuni, classe 1985, originario del Ghana, residente a Olginate, "conservava" infatti 97 grammi di hashish - in parte già "lavorati" per ottenere degli spinelli - ovviamente posti in sequestro dai militari agli ordini del maresciallo Fabio Marra che quest'oggi hanno tradotto lo straniero in Tribunale per l'udienza di convalida del fermo al cospetto del giudice Enrico Manzi. Per il 36enne il pubblico ministero d'udienza, il Vpo Mattia Mascaro, ha chiesto la custodia cautelare in carcere. E' stato disposto l'obbligo di presentazione tre volte la settimana. Il processo per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente è stato differito al 4 giugno, su richiesta dell'avvocato difensore, l'avvocato Davide Minervini.
Tornando al motivo che ha portato le divise a Olginate a casa del sospettato, la perquisizione ha dato positivo anche a conferma di quel quadro accusatorio originale. Nell'alloggio dello straniero, operaio con quattro figli a carico, indagato insieme ad altri due soggetti di nazionalità italiana come emerso quest'oggi in Tribunale in fase di convalida dell'arresto, infatti, è stato trovato materiale - di cancelleria ma anche elettronico, tra pc e schermi - riconducibile alla scuola della vicina frazione calolziese ed a altro plesso visitato nel corso del 2020. Ma non solo: gli uomini dell'Arma hanno attenzionato anche attrezzi come decespugliatori e tagliaerba provento parrebbe di furti commessi nel tempo all'interno di capanni agricoli di Calolzio di proprietà di privati cittadini e aziende del settore. La refurtiva rinvenuta, sottoposta a sequesto, sarà loro restituita.
Tornando al motivo che ha portato le divise a Olginate a casa del sospettato, la perquisizione ha dato positivo anche a conferma di quel quadro accusatorio originale. Nell'alloggio dello straniero, operaio con quattro figli a carico, indagato insieme ad altri due soggetti di nazionalità italiana come emerso quest'oggi in Tribunale in fase di convalida dell'arresto, infatti, è stato trovato materiale - di cancelleria ma anche elettronico, tra pc e schermi - riconducibile alla scuola della vicina frazione calolziese ed a altro plesso visitato nel corso del 2020. Ma non solo: gli uomini dell'Arma hanno attenzionato anche attrezzi come decespugliatori e tagliaerba provento parrebbe di furti commessi nel tempo all'interno di capanni agricoli di Calolzio di proprietà di privati cittadini e aziende del settore. La refurtiva rinvenuta, sottoposta a sequesto, sarà loro restituita.