Metalmeccanico: Lecco leader in Italia, ma in cinque anni perse 180 imprese. Il report

Lecco "leader" nel metalmeccanico. A confermare la preminenza del settore sul nostro territorio, e in generale sul Lario, è un report della Camera di Commercio che fotografa la situazione al 31 dicembre 2020, offrendo una panoramica in termini di demografia, addetti, congiuntura e "interscambio".
Come anticipato, la nostra provincia si pone al primo posto assoluto - a livello regionale e italiano - per incidenza del metalmeccanico sul totale delle imprese, con 2.152 aziende pari al 9.4%, contro il 4.9% dei "vicini" di Como e il 7.9% di Brescia, in seconda posizione: in Lombardia il peso complessivo del comparto è del 5.5% (sono quasi 45.000 le realtà attive) rispetto al 3.6% nazionale, con la classifica chiusa da Agrigento, Aosta, Viterbo, Reggio Calabria e Foggia, ferme tra l'1.7 e l'1.6%.
La leadership lecchese si ritrova anche nel momento in cui si prende in considerazione il numero di addetti: sono quasi 30.000, infatti, le persone impiegate nel settore (28.2%), contro le 19.000 del ramo opposto del Lago (10.8%) e le circa 500.000 conteggiate in Lombardia (13.4%). Tutti numeri, questi ultimi, in grado di mantenere una certa stabilità negli anni: come rileva ancora il report, infatti, tra l'inizio del 2016 e la fine del 2020 nell'area lariana i metalmeccanici sono aumentati di circa 2.400 unità, 1.500 delle quali solo nel lecchese (+5.3%), nonostante una lieve diminuzione del loro peso complessivo (dal 28.5% al 28.2%).
La tendenza trova conferma nel resto della Lombardia, dove tuttavia appare comune anche la contrazione generale dell'ultimo quinquennio: pur conservando la propria posizione di vertice, nel periodo citato anche la nostra provincia ha infatti subito un "dimagrimento" di imprese (-180, pari al 7.7%, contro le 113 "perse" nel comasco), con l'incidenza scesa dal 10.2% al 9.4%: di queste, 24 hanno cessato la propria attività nel corso del 2020, anno inevitabilmente segnato dalla pandemia, in cui gli addetti del settore sono calati di quasi 500 unità (-1.6%). Sempre per quanto riguarda il territorio lariano, il 10.7% delle aziende metalmeccaniche rientra nel comparto artigiano: al 31 dicembre scorso risultano 2.600, equamente distribuite fra le due province in cui però hanno un peso diverso (8.2% a Como e 15.2% a Lecco, ancora in pole in Lombardia). In questo caso, nell'ultimo lustro il nostro territorio ha visto "sparire" 99 aziende (-7.1%), 14 delle quali si sono "fermate" proprio lo scorso anno.
Come anticipato, del resto, l'emergenza da Covid-19 ha avuto effetti evidenti - in negativo - su tutta la produzione del territorio regionale: restando nel metalmeccanico, a confronto con il 2019 sul nostro ramo del Lago si è registrato un -4% nell'industria e un -10.1% nell'artigianato, decrementi comunque più contenuti di quelli comaschi (rispettivamente -8.7% e -13.8%) e in generale lombardi (-8.8% e -10.8%).
Passando, infine, alla questione dell'interscambio commerciale, per l'area lariana la quota delle esportazioni di questo settore rappresenta il 52.4% del totale, che ammonta a oltre 9 miliardi di euro: per Lecco è pari al 73.5%, con una diminuzione nel 2020 di 328 milioni (-9.8%); un calo, questo, registrato anche sul fronte opposto, quello dell'import (-10%, per 158.2 milioni), che rappresenta il 66% del totale provinciale. A fare la "parte del leone" tra i prodotti "in uscita" sono i macchinari (26.9%), a cui seguono la metallurgia (23.8%), gli oggetti in metallo (22.5%), l'elettronica e le apparecchiature medicali (19.5%) e, infine, i mezzi di trasporto (7.3%); afferisce alla metallurgia, invece, quasi la metà delle importazioni (44.6%), che precede il sotto-settore dei macchinari (20.3%).

Per visualizzare il report completo CLICCA QUI.
B.P.
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