PAROLE CHE PARLANO/16

Divertiamoci, senza allontanarci troppo

Non pensate anche voi che divertire e divertirsi siano parole simpatiche? In effetti portano con loro la speranza di un momento di distrazione, di buonumore, di allegria e in fondo di serenità. Quante volte usiamo dire, di una persona particolarmente simpatica, che è divertente? Ci sono poi coloro che del divertimento hanno fatto una professione, come i comici e i clown. Usiamo il termine anche per definire gli intrattenitori spiritosi, i libri che ci hanno rallegrato, gli spettacoli teatrali e i film più "leggeri", non drammatici, e i passatempi d'evasione.
Tuttavia, se precisiamo subito che la parola diverso, apparentemente dissimile, ha invece la stessa etimologia, forse riusciamo a rendere più chiaro il divertimento. Ciò che è diverso ci porta in tutt'altra direzione, perché possiede un'identità propria, ben distinta da altre persone o cose. E qui ci viene in aiuto la sua origine latina: dis vertere, volgere altrove, quindi distogliere, allontanare, deviare.
Per i nostri antenati era diverso (diversus è il participio passato di divertere), e quindi divertente, tutto ciò che permetteva di volgere altrove i propri pensieri: dagli spettacoli comici a quelli tragici, dai giochi sportivi atletici a quelli più cruenti. Quanti imperatori romani hanno usato il divertimento per distrarre le masse scontente, per conquistare la loro benevolenza, per placare gli animi distogliendoli dai problemi e ottenendo come risultato più immediato il rilassamento e la serenità momentanei! Col tempo, tuttavia, il divertimento ha subito una trasformazione importante, acquisendo un significato più circoscritto, che si è tradotto nella capacità di procurare un particolare stato di leggerezza ed entusiasmo. Fino a definire divertenti le chiacchiere e le mangiate allegre tra gli amici e, per eccesso, perfino lo sballo e la trasgressione.
Con un ossimoro, dobbiamo invece affermare che il divertimento è una cosa seria, che nelle giuste dosi ci permette di allontanare noia e depressione, ansia e pensieri molesti, dolori e frustrazioni. E allora, quando ci è possibile, vale la pena volgerci altrove e rendere il divertimento una parte fondamentale della vita e non solo una parentesi.

Rubrica a cura di Dino Ticli
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