Lecco: Lega sugli scudi per il ritorno di piazza della stazione

L’Amministrazione comunale del Comune di Lecco ha deliberato che “Piazza Lega Lombarda” torni al suo vecchio nome di “Piazza Stazione”, dando attuazione al voto del Consiglio comunale dell’aprile 2015 che aveva stabilito il cambio di nome.
“L’Amministrazione, con una semplice delibera, ha dato esecuzione a una Deliberazione del Consiglio comunale del 14 aprile 2015, anche perché noi siamo abituati a dare attuazione a quanto deciso democraticamente dal Consiglio comunale - spiega l’Assessore ai Servizi Istituzionali generali Roberto Pietrobelli -. Il Consiglio comunale di allora, infatti, aveva deliberato il cambio di nome con 21 voti favorevoli (su 30 Consiglieri presenti) ma non si era mai dato seguito al voto”.
La novità - poi non tanto tale essendo attesa da oltre 5 anni - è stata salutata da una pioggia di critiche.
Parlano di "superba iniziativa anti crisi di Gattinoni e dei suoi assessori che, incapaci di distinguere la storia dall’ideologia, non hanno il polso della situazione e dimostrano la loro totale lontananza dalle esigenze e dalle preoccupazioni dei lecchesi" il segretario cittadino della Lega Emanuele Mauri e la capogruppo in consiglio comunale Cinzia Bettega. "Il sindaco e la giunta annaspano su temi rilevanti quali l’iter del teleriscaldamento, la gestione del centro sportivo del Bione, tanto per citarne due, e pensano bastino cerimonie e comunicati stampa per coprire battute d’arresto che mal si conciliano con le promesse di fare più cose, in modo innovativo e più rapidamente rispetto alla precedente amministrazione, il tanto strombazzato “cambiamo passo”. Serve politica, non propaganda e giochi di parole; gli elettori vogliono programmazione specifica, atti concreti e il rilancio della città. La luna di miele è finita".
“Si dice che una nuova amministrazione venga ricordata per quanto fatto nei primi 100 giorni dall’insediamento. Dev’essere proprio il peso del vuoto assoluto per il quale verrà ricordata il motivo che ha spinto la giunta Gattinoni a marcare così goffamente il territorio, cancellando la storia pur di fare uno sgarbo al nemico politico” scrive invece in una nota il Senatore Paolo Arrigoni, sempre della Lega. “A fronte delle promesse sbandierate in campagna elettorale per un “cambio di passo” rispetto ai compagni della giunta precedente, il nuovo sindaco di Lecco non fa altro che limitarsi a cambiare una targa, dimostrando però di voler cancellare insieme a Piazza Lega Lombarda anche l’identità e la memoria della città. Un comportamento tipico della sinistra che si vergogna dei lombardi e odia la Lombardia”, continua Arrigoni. “Se pensiamo a come il procedimento amministrativo, che giaceva negli uffici comunali fin dal 2015, sia stato rispolverato in questa fase dell’emergenza sanitaria ed economica, appaiono francamente sconcertanti le priorità della giunta lecchese”, conclude. “Oltretutto il cambio di toponomastica causerà disagi ai residenti e alle attività commerciali, già in difficoltà per ragioni ben più serie di cui il Sindaco Gattinoni dovrebbe preoccuparsi. Ce n’era davvero bisogno?” domanda, dimenticando però che - come evidenziato dal Comune - sulla piazza non risultano abitazioni. "Alle poche attività presenti verrà, invece, data formale comunicazione" rassicurano da Palazzo Bovara.
Sale in cattedra, sul tema, anche il deputato Roberto Ferrari: "Il sindaco dovrebbe essere il primo cittadino di tutti, ma a Lecco non è così. Oltre a mostrare evidenti limiti culturali per scarsa conoscenza della storia del suo territorio, il sindaco Gattinoni mostra evidenti limiti di rispetto per i suoi cittadini. Cambiare il nome da piazza Lega Lombarda a un anonimo piazza della Stazione equivale - sostiene il leghista, capogruppo in commissione Difesa alla Camera - a banalizzare un passato storico e un presente che meriterebbe ben altra valorizzazione. Gattinoni rimandato in storia e bocciato in amministrazione pubblica, senza appello".
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