Lecco: non solo servizi sociali, nel 2020 oltre 3.000 accessi al Punto informativo

Marina Panzeri
Continua il lavoro dei nuovi consiglieri comunali lecchesi nella conoscenza e nell’approfondimento dei servizi sociali della città. Durante la riunione della commissione III di mercoledì sera è stata la volta del Punto informativo e di orientamento che si trova al piano terra negli uffici di via Sassi. Avviato nel 2016 come una sperimentazione, oggi è un riferimento consolidato per i cittadini: basti pensare che nel 2020 si sono contati 3.279 accessi da parte di 2.584 persone, sia in presenza sia telefonicamente o per via telematica. “È un punto informativo e di orientamento - ha spiegato la dirigente Marina Panzeri -, è aperto a tutti coloro che desiderano ricevere informazioni e che poi possono eventualmente essere presi in carico dai servizi se necessario”.
Franca Pautasso, una delle due assistenti sociali che lavorano allo sportello fin dalla sua apertura, ne ha spiegato il funzionamento: “Le azioni principali sono tre: quella informativa e orientativa, quella di supporto e accesso ai servizi, l’eventuale presa in carico”. La prima serve proprio per orientare il cittadino "dirottandolo" verso i servizi giusti: “Ci sono persone disoccupate che non si sono mai rivolte al Centro per l’impiego oppure famiglie indigenti che non hanno l’Isee e non possono chiedere agevolazioni” ha detto con un esempio Pautasso. Il secondo intervento è quello di supporto nell’accesso ai servizi: “In epoca pre-Covid si veniva allo sportello per compilare delle pratiche o presentare domande - ha aggiunto l’assistente sociale -, adesso facciamo questo accompagnamento anche telefonicamente o per via telematica. Ci sono molte persone che vanno semplicemente supportate e poi sono in grado di svolgere in autonomia le attività per cui chiedevano aiuto”.
Un’altra possibilità offerta è quella di poter fare colloqui in un ambiente protetto e riservato, senza dover prendere un appuntamento ma con accesso libero: “Questo, insieme al fatto di essere aperto tutti i giorni, è un punto di forza dello sportello. Lo dimostra il numero delle persone che vi si rivolgono, che è aumentato negli anni, insieme alla scelta di ricevere tutti i cittadini, non solo gli utenti dei servizi. Ed è un aspetto positivo, così come il fatto che si rivolgono a noi anche i cittadini residenti in altri Comuni, 59 nel 2020: abbiamo deciso di procedere in tutti i casi con il primo colloquio, per poi fare un passaggio con gli operatori del paese di residenza se necessario. Adesso in tutti i poli dell’Ambito di Lecco sono partite sperimentazioni sul nostro modello”. La relazione di fiducia che un accesso così strutturato permette di creare è molto importante: “L’aspetto più complicato è quello di individuare il vero bisogno delle persone, spesso infatti la difficoltà riportata non equivale alla reale necessità, ma per farlo serve tempo e un rapporto di fiducia”.
L’ultimo step di cui si occupa il Punto informativo è l’invio ai servizi sociali per la presa in carico nei casi più difficili: "Se ci sono situazioni che noi definiamo multi-problematiche facciamo un passaggio con l’equipe che subentra, sempre in accordo con la persona”. Anche in questo caso la pandemia ha un po’ cambiato le regole del gioco e non solo per le modalità di accesso allo sportello, a cui si sono rivolte 2.551 persone per telefono o telematicamente e 768 in presenza: “In questa situazione di emergenza abbiamo previsto la possibilità di presentare via web la domanda per i bonus, le agevolazioni e le misure di sostegno, e abbiamo notato che molte più persone ne hanno fatto richiesta - ha spiegato ancora Pautasso -. Probabilmente il fatto di non dover venire in Comune ha permesso a più utenti di avvicinarsi”. L’ultimo anno ha fatto emergere però anche delle ombre: coloro che hanno difficoltà ad accedere o ad utilizzare gli strumenti digitali rischiano infatti di rimanere esclusi da tutta una serie di misure.
L’assessore al Welfare Emanuele Manzoni ha sottolineato come la capacità di individuare i bisogni richieda approfondimento e capacità di accompagnare le persone: “È un punto importante che ci fa capire il ruolo fondamentale di questo servizio”. La consigliera Dem Clara Fusi ha manifestato apprezzamento mentre Corrado Valsecchi (Appello per Lecco) ha evidenziato come in questi mesi si sia perso il benessere e sia cresciuta la solitudine: “Bisognerà focalizzare delle risposte che vadano ad offrire ancora maggiore relazione alle persone”. Il leghista Stefano Parolari ha espresso le sue preoccupazioni per il citato “digital divide” che potrebbe diventare sempre più pressante. Matteo Ripamonti (Fattore Lecco) infine ha sottolineato come questo sia un servizio fondamentale anche per come è costruito: “Spesso ci sono delle resistenze a chiedere aiuto e il libero accesso agevola molto. Però bisogna allargare la rete per rispondere al bisogno in maniera sempre più efficace, perché i problemi stanno insieme”.
M.V.
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