Lecco perduta/259: Brio, Cristallo, Due Torri nel turismo di metà Novecento

Era la primavera 1956 quando la città di Lecco ebbe un nuovo sussulto di attenzione turistica sulle “scosse” dei primi segnali del successivo boom economico, che concludeva la difficoltosa ricostruzione post bellica 1945.
Nel programma di un “quadro” provinciale lariano venne pubblicato un volumetto formato rivista, con ricca documentazione fotografica, dal titolo “Il lago di Como”. L’iniziativa era della Tipografia Sociale di Franco Bodega, con testi di Sironi e foto di Morganti. Non mancarono gli sponsor lecchesi, dalla Banca Popolare di Lecco all’industria Helios di Francesco Comi, al Piscen di Pescarenico, dal burro Cademartori, di Introbio alla camomilla Rabarbaro Bonomelli di Dolzago, dalla Moto Guzzi di Mandello Lario, con la novità dello Zigolo lusso 98 alla Leuci, fabbrica di lampadine elettriche, in quartiere Caleotto.
La Pro Lecco di allora, con sede in via Roma 18, (la futura Azienda Soggiorno e Turismo), contribuiva con panoramiche del territorio, evidenziando che gli uffici erano a disposizione per informazioni completamente gratuite, dagli alberghi ai campeggi, per le visite ai luoghi manzoniani, per il recapito dell’Ostello della Gioventù ed anche per i bollettini invernali sulla neve e sulla viabilità in generale per tutto l’anno.
Sono passati 65 anni da quella pubblicazione, e può essere oggi interessante sfogliarne le pagine per ritrovare, per quanto riguarda Lecco, antichi e scomparsi locali che nella vita cittadina potevano rappresentare un “tocco” in più di mondanità, di socialità e di soggiorno.



Il Bar Brio e il Bar Cristallo

Il Bar Brio di piazza Manzoni, che si trovava sull’angolo verso via Roma, veniva presentato come “il più tipico locale lecchese”. Si evidenziava il ruolo di bar, di ristorante, con tavola calda sempre pronta ed anche di pasticceria. Il Brio era anche ritrovo di giovani sportivi ed entrerà nella storia del Palio notturno calcistico “Città di Lecco”, che si disputava sul campetto del San Luigi all’oratorio, vincendo l’edizione del decennale nell’anno 1961, dopo aver ottenuto il secondo posto nel torneo precedente. Era il ritrovo dello sportivissimo super bianconero Corrado, artefice della tavola sempre pronta e calda del locale, caratterizzato anche da illuminazione moderna e da arredi vivaci e colorati.



Il Bar Brio festeggia la vittoria del palio notturno di calcio "Città di Lecco 1961"

Sul lungolago Isonzo, invece, i lecchesi di una certa età ricorderanno il Bar Cristallo, che veniva presentato come “il più elegante ritrovo della città”. La pubblicità sottolineava la degustazione della crema, il caffè Cimbalino, la specialità gelati semifreddi, cassate, torte-gelato. Il Cristallo era, praticamente, il “cannocchiale” sul lago nella bella stagione del retrostante Caffè Commercio. Quest’ultimo si apriva su piazza XX Settembre: era il ritrovo massimo del calcio bluceleste, avendo al piano superiore la sede di segreteria della società presieduta da Mario Ceppi.


Il 'Croce di Malta' e il triangolare campaniletto del convento di Pescarenico

Il tocco internazionale che si voleva dare al turismo lecchese, era, però, rappresentato, sfogliando la pubblicazione del 1956, dallo storico ottocentesco Croce di Malta di piazza Garibaldi. La pubblicità, sottolineando “tutti i conforts moderni dell’hotel ristorante”, metteva in evidenza come nello stesso si parlasse francese, inglese, tedesco ed anche spagnolo.
Nelle vicinanze c’era l’albergo Due Torri, risalente al 1820, quando il borgo di Lecco conosceva un intenso sviluppo edilizio, dovuto alla posizione di crocevia per intensi traffici mercantili e per transiti di diligenze. I lecchesi, di età non più giovanile, dello storico Due Torri di via Roma possono ricordare lo stemma in ceramica proprio con due torri che campeggiava all’ingresso, opera dello scultore Aimone Modenesi.
Da segnalare nella pubblicazione “Lago di Como” 1956, una foto “diversa” del caratteristico campaniletto triangolare del convento dei Cappuccini a Pescarenico.
A.B.
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