In viaggio a tempo indeterminato/167: la vita è un Carnevale

Ieri eravamo in coda per entrare al supermercato, tutti distanziati e con la mascherina in attesa che la signora della sicurezza all’ingresso ci facesse entrare.
Una decina di persone ad aspettare sotto il sole e quasi tutti ballavamo l’improponibile versione remix della canzone “Time of my life” che usciva a tutto volume dalle casse del supermercato.
In questa situazione bizzarra, che ormai è diventata la “nueva normalidad” come la chiamano in Messico, il mio occhio è caduto sul tabellone con le offerte.
“Ofertas de la Cuaresima” era scritto a lettere cubitali. In un primo momento quel “Cuaresima” l’ho letto come quarantena e mi è sembrato un po’ di cattivo gusto che un supermercato promuovesse il 2x1 sulle scatole di fagioli facendo riferimento a un lockdown.
Poi però ho riletto meglio e in quell’istante mi sono resa conto che era già passato carnevale e nemmeno me ero accorta.
Non sono una che ama particolarmente questa festa e ho ricordi traumatici di quando ero bambina e l’oratorio ci aveva costretto tutti a vestirci come numeri della tombola.
Ma in Messico il carnevale è da sempre una festa gigantesca che colora e riempie le città.



Dal profilo Instagram carnaval Internacional Mazatlan

C’è il carnevale di Mazatlan, il terzo più grande del mondo, che ha più di un secolo di storia.
Una celebrazione originale e unica che prevede 5 personaggi principali: il “Rey de la Alegría” conosciuto anche come il Re del Carnevale perché è il personaggio più divertente che si prende gioco degli altri “Reali”.
Poi, ovviamente, c’è la Regina del Carnevale, la figura femminile che dà eleganza alla festa.
Alla coppia reale si aggiunge la “Reina de los Juegos Florales” (la regina dei giochi floreali) che rappresenta il lato artistico e poetico, e due regine impersonate da bambine e chiamate “Reina Infantil” (regina bambina) e “Reina de la Poesía” (regina della poesia).



Il carnevale più famoso del Messico, però, è quello che si tiene nella città di Veracruz.
Viene considerato «El más Alegre del Mundo»  (il più allegro del mondo).
In tempi antichissimi, quando ancora il Carnevale non esisteva, i popoli indigeni che abitavano questa zona del Paese, usavano maschere e costumi in periodi particolari dell’anno.
Secondo alcuni il Carnevale come lo conosciamo oggi, sarebbe nato proprio a Veracruz.
Un altro carnevale molto conosciuto in Messico è quello di Chamula, una piccola cittadina tra i monti del Chiapas, dove anche noi siamo stati lo scorso anno, proprio in occasione di questa festa.
Abiti tradizionali fatti di lana nera, tori che corrono all’impazzata in una piazza gremita e gente che rischia il linciaggio pubblico solo per aver scattato una foto.
Una tradizione folle, assurda e per questo meravigliosa, quella che ci eravamo trovati a vivere nel Febbraio 2020.
Uno degli eventi più strani a cui abbiamo partecipato da quando siamo in viaggio.



Ma mentre pensavo a quel caos e alla gente accalcata in piazza, la signora del supermercato mi ha fatto tornare alla realtà con un “Adelante!” fermo e deciso che ha superato il volume della melodia che usciva dagli amplificatori.
Complice la musica e i ricordi, avevo per un attimo rivissuto l’atmosfera allegra e festosa del Carnevale.
Ma quest’anno che ha cambiato tutto, si è portato via anche questa festa.
E allora sono andata a cercare online informazioni su questi 3 eventi messicani per capire cosa fosse successo  nelle scorse settimane.
Avranno fatto comunque il carnevale o avranno annullato tutto?
Carnevale di Mazatlan: annullato.
La decisione è stata presa dai cittadini che hanno votato mesi fa sulle sorti della festa.
L’89,9% dei votanti si è espresso a favore dell’annullamento delle celebrazioni.
Stessa sorte per il carnevale di Veracruz che è stato annullato per la prima volta dopo 96 anni.
A sostituirlo un carnevale virtuale con interviste agli ex-re/regine delle edizioni precedenti e immagini di abiti d’epoca.
L’unico che mi era rimasto da controllare era il carnevale di Chamula.
Mentre aspettavo che la potente connessione Wifi del supermercato aprisse la pagina della ricerca, avevo praticamente la certezza che anche quello fosse stato annulato.
Ecco, mi sbagliavo.

“Carnaval en Chamula no se suspende” (il carnevale di Chamula non si sospende) è il titolo della prima notizia che mi appare.
La mia curiosità a quel punto è salita, come avranno fatto in un paesino così piccolo a mantenere comunque questa tradizione nonostante la situazione globale?
“In questa giornata noi celebriamo la fertilità della terra, come indicato nel calendario Maya, quindi con musica, danza, canti e fuochi che ricreano il Kin Tajimoltic o Festival del gioco” Spiega Mario Hernández Jiménez a capo del consiglio comunale.
“Tutti i cattolici partecipano a questo rito che richiede molta devozione. Questo carnevale per noi è unico perché è un tesoro lasciatoci dai nostri antenati. "
“E’ il nostro modo di pregare Gesù come creatore dell'intero universo e di rendergli grazie per tutto ciò che abbiamo. Ecco perché non possono annullare la festa”, ha affermato Mario Hernández.
Insomma, una delle poche feste di carnevale che si sono celebrate quest’anno nel mondo è stata proprio a Chamula. Questo è stato possibile anche perché lo Stato messicano del Chiapas, è da mesi classificato dalle autorità sanitarie come “zona a basso rischio di contagi”.
Fatta eccezione per questa antica tradizione Maya, però, quest’anno il Carnevale sembra essersi preso una vacanza un po’ in tutto il Pianeta.
Ma la cosa più importante me l’ha ricordata quella cassa con la musica fuori dal supermercato, quando, proprio mentre uscivo, è partita questa canzone:
“Ay, no hay que llorar
Que la vida es un carnaval
Y es más bello vivir cantando”
(Ay, non serve piangere
perché la vita è un carnevale
ed è più bello vivere cantando)
Angela e Paolo
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