Lecco: 'esplosione' alla Fiocchi nel 2017. In Aula il racconto dell'operaio che entrò nel forno

Immagine di repertorio della Fiocchi
Protagonista -suo malgrado- della vicenda giudiziaria che ha trascinato quest'oggi davanti al giudice monocratico Maria Chiara Arrighi i due un operaio, assunto nel giugno 2016 dall'azienda, dove occupa tutt'ora la posizione di guidalinea. L'uomo è stato oggi escusso come testimone in merito ai fatti avvenuti la mattina del 18 gennaio 2017: "Sono rientrato intorno alle 8.30 dopo la mia pausa e la linea era ferma". L'impianto su cui stava operando era quello per di lavorazione della miscela per le capsule d'innesto dei bossoli. Notando che si era bloccato anche il forno di asciugatura della miscela, il meccanico non ci ha pensato due volte e vi è entrato per vedere cosa si fosse inceppato. Ma mentre "smanettava" per cercare di far ripartire l'impianto qualcosa è andato storto: "ho visto come delle scariche elettriche, poi è scoppiato tutto" ha raccontato. Circondato dal fumo dovuto alla deflagrazione, ha spiegato di essere riuscito a uscire a tentoni dal locale di lavorazione, per essere poi trasportato con codice giallo al pronto soccorso. "Avevo le orecchie che si scioglievano" ha ricordato quest'oggi in aula, mentre affermava di aver riportato ustioni di secondo grado su viso, mano e braccio destro.
L'infortunato ha ribadito più volte di aver compiuto una normalissima operazione quel giorno: "era prassi che intervenissimo noi guidalinee sulle anomalie. Per entrare nel forno bisogna stare attenti e basta" una versione che è stata poco dopo smentita da alcuni suoi colleghi.
Per primo un ex (ora pensionato) caporeparto che, il giorno dell'incidente per primo ha prestato soccorso all'infortunato: ha descritto al Vpo Pietro Bassi la procedura con cui i lavoratori della Fiocchi dovrebbero trattare un malfunzionameno del forno. "Bisogna mettere tutto l'impianto in sicurezza, fermando la linea e chiamando qualcuno. Per nessuna ragione l'addetto alla linea può entrare nel forno. In quel caso non sarei forse entrato nemmeno io (che sono il preposto del guidalinee), ma il mio responsabile".
È stato chiamato a testimoniare anche il guidalinee che nei primi quattro mesi di assunzione dell'ustionato l'ha affiancato e preparato alle mansioni: "Nel forno nessuno può entrare" ha precisato anch'egli, rispondendo alle domande degli avvocati Enrico Giarda e Enrico Rigamonti (rispettivamente per le difese Fiocchi e Scottoni). "Nel caso in cui si debba fare, bisogna arrestare i nastri della linea e chiudere il rubinetto che regola l'emissione di aria compressa".
Infine si è presentato come teste il dott. Pietro Sala, che per conto dell'ATS Brianza ha condotto le indagini in merito all'infortunio nella Spa. Stando alle dichiarazione rese quest'oggi dal medico, alla sua richiesta alla Fiocchi Munizioni di inviargli la valutazione di conformità del macchinario su cui stava lavorando l'infortunato e la valutazione del rischio, questi due documenti gli sarebbero pervenuti con molto ritardo e, per di più, redatte post infortunio.
Il giudice ha fissato un'udienza al prossimo 26 marzo per sentire i testimoni della difesa.
F.F.