Lecco perduta/255: c’erano le suore di Maria Bambina

I cittadini lecchesi, incuriositi dalla notizia del nuovo municipio di via Marco d’Oggiono, che dovrebbe essere pronto nel 2023, debbono guardare al cancello del civico 18/A della menzionata arteria cittadina. E’ nell’area retrostante che troverà spazio il complesso destinato ad accogliere gli uffici municipali che lasceranno il palazzo di piazza Diaz, ad iniziare dai frequentatissimi sportelli della Demografia. Saranno in via Marco d’Oggiono anche tutti gli uffici attuali nel palazzo di piazza Sassi, che radunano l’Area 3 – Politiche Sociali, Casa e Lavoro.
L’area di via Marco d’Oggiono è stata ultimamente polo universitario, ma è, soprattutto, ricordata da numerose nonne lecchesi che hanno frequentato l’istituto delle suore di Maria Bambina, con materna, elementari, avviamento commerciale, corsi di musica e di disegno.


L'ingresso di via Marco d'Oggiono 18/A

Si entrava allora da via Cairoli, sul fronte opposto lungo il viale che fiancheggiava i muri perimetrali del collegio Volta. Sono presenti, nei ricordi di tante ex allieve, suor Flora, insegnante per anni di prima elementare; altre religiose, come Piera, Silvia ed Anna. C’era un salone teatro dove le allieve si esibivano in accademie e recite. C’era una divisa con cappotto blu e copricapo della stessa tinta, che veniva indossata in occasione di sfilate, processioni, cerimonie varie.



Suore di Maria Bambina

Nel cortile verso via Marco d’Oggiono, che non vedeva uscite come oggi, c’era la “montagnola”, una minuscola altura sulla quale era collocata la grotta con la statua della Madonna Immacolata. Era, invece, nella chiesa dell’istituto il simulacro di Maria Bambina, come era chiamato l’ordine delle religiose presenti perché in ogni “casa” vi era un simulacro con la statuetta della Madonna in fasce.  Tante allieve ricordano la chiesa, purtroppo demolita, un gioiellino di inizio Novecento, dove l’altare era racchiuso all’interno ad una edificazione in miniatura del Duomo di Milano.



Una rarissima immagine della demolita chiesetta delle suore di Maria Bambina

La prima comunità di Maria Bambina a Lecco è stata quella di Rancio nel 1868, con la superiora madre Vincenza Mazzucconi. Le suore della Carità sono state un vero esercito nel lecchese, raggiungendo la punta massima di presenza negli anni di metà Novecento. Erano impegnate in asili, oratori, parrocchie, collegi, ospedali, case di ricovero e di cura. La sede di via Cairoli divenne riferimento con la “madre provinciale” per una vasta zona della Lombardia settentrionale. E’ stato un cammino silenzioso, fedele, premuroso di bene, che ha superato il secolo di presenza anche nel vicino grosso Comune Olginate.



Foto del primo decennio del Novecento, con un cortile del collegio Volta
confinante con la chiesa delle suore di Maria Bambina

La destinazione di uffici municipali in via Marco d’Oggiono arriva dopo che negli anni ’60 si era ventilato un progetto di riservare a sede municipale il collegio Volta di viale Dante. Il collegio avrebbe trasferito l’attività (cessato l’internato) nel verde tra villa Gomes e villa Ponchielli, in quartiere Maggianico, con ben più ampi spazi per attività ricreative e sportive. E’ stato un progetto sostenuto dall'allora sindaco Alessandro Rusconi e dall’assessore Icaro Taroni. L’edificio Volta di via Cairoli avrebbe consentito anche un vasto parcheggio sotterraneo, non solo per gli uffici municipali ma per tutto il centro cittadino. Il progetto si dissolse negli 1965/1970, quando venne recuperato ad uso civico il palazzo di piazza Sassi (palazzo Baggioli), che aveva ospitato le suore.



Il simulacro della Madonna in fasce

C’è da evidenziare che in questi progetto sarebbe sempre rimasto lo storico palazzo del Bovara destinato a sede di uffici del sindaco, assessori, giunta, consiglio comunale, conferenza dei capi gruppo, segreteria generale, protocollo ed archivio, comitato dei gemellaggi ed altro ancora. Sarebbero state demolite le aggiunte posticce sul lato da piazza Diaz a piazza Sassi. E’ uno spazio, quest’ultimo, che subirà analogo intervento nel 2023, con l’entrata in funzione degli uffici di via Marco d’Oggiono.
Rimane invece inalterato lo storico quadrilatero ex ospedale del Bovara, risalente a metà circa dell’Ottocento ed abbandonato all’inizio del Novecento, quando venne inaugurato il nuovo complesso di via Ghislanzoni. E’ sede municipale dal 1928, con la “Grande Lecco”, dopo essere stato palazzo del tribunale nel primo Novecento.
A.B.
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