Lecco perduta/254: viale Valsugana tra i prati e le viole
Alcuni, pochi per la verità, indicano ancora la località Sant’Ambrogio nell’incrocio trafficato tra viale Valsugana e corso Carlo Alberto, situato tra i quartieri lecchesi di Pescarenico e di Maggianico. La denominazione è caduta, comunque, in disuso ormai trent’anni or sono per le radicali trasformazioni della zona, come quella avvenuta sull’ex area industriale Bettini, con il nuovo centro commerciale integrato Le Piazze.
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L'incrocio con viale Valsugana nel 1928/1930
La Bettini, storica azienda lecchese insediata nella zona nella prima metà del Novecento, specializzata nella realizzazione di accessori elettrici, nonché fornitrice di strutture satellitari per la Nasa, è arrivata ad avere un tetto occupazionale di 180 dipendenti. Continua l’attività nella nuova sede di Monte Marenzo, come può ricordare il rag. Giovanni Frigerio, già direttore amministrativo, lecchese di Maggianico.
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La località Sant'Ambrogio negli anni '60, si può notare il complesso industriale Bettini
L’attenzione oggi si sposta sul nodo viario tra corso Carlo Alberto e viale Valsugana, il lungo rettilineo tra tanto verde, ombreggiato da un’intensa “forestazione” ai margini della sede viaria, una delle prime realizzazioni della “Grande Lecco”, dopo l’unificazione con i Comuni confinanti avvenuta nel secondo ventennio del Novecento. La documentazione fotografica dimostra l’imbocco sulla provinciale Lecco-Bergamo, in frazione Sant’Ambrogio, di viale Valsugana, striscia sterrata e polverosa che raggiungeva la località di Gaggianico, alla periferia meridionale del nucleo rurale di Belledo, già occupato, però, a valle in vasta area dalla Fiocchi Munizioni. La località di Gaggianico era meta di scampagnate primaverili, soprattutto dei ragazzi di Belledo, perché i prati presentavano un’eccezionale fioritura di viole.
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L'incrocio con l'impianto di carburante ed autorimessa
Ma perchè la denominazione Sant’Ambrogio nella fascia territoriale un tempo “vuota” di abitazioni e costruzioni tra Pescarenico e Maggianico, contrassegnata da un sottopasso ferroviario con la data 1916?
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Viale Valsugana sul finire del Novecento
Andrea Luigi Apostolo, nel 1855, nella sua ricognizione storica su Lecco e territorio ha scritto: “Di rozzo edificio, oggi riconvertito in ricetto di arnesi rurali, decorato all’interno ed all’esterno … sul fondo grigiastro si nota ancora … l’effige di un vescovo. Lo stendardo bianco recante una croce rossa sarebbe probabilmente lo stemma del Comune di Milano ed indicherebbe, perciò, essere quella figura l’immagine di Ambrogio … Sorgono presso l’ex chiesetta pochi casolari, pur essi antichissimi”.
Una denominazione antica, quindi, che dalla chiesetta è passata a tutta la zona circostante. Una volta c’era una quiete di campagna nel verde, poi pesantemente cancellata e dimenticata dai rumori del super traffico attuale.Dove sono finite le primavere con le viole di Gaggianico?
A.B.