In viaggio a tempo indeterminato/161: una vita con pochi comfort ma tanto colore

"Dovevamo rimanere due settimane, siamo qui da due anni."
Ci raccontano dei ragazzi incontrati su una spiaggia a bordo del loro van.
Guardo Paolo.
Guardo il mare e i pellicani che si tuffano per pescare.
Guardo la sabbia tra le dita dei piedi e sento il vento dolce sul viso.
Beh, è chiaro che questo sia un posto fantastico dove le settimane si trasformano velocemente in mesi e poi anni.
Uno di quelli che se vivi in un van, un camper o, come noi, in una macchina, non vedi l'ora di trovare.
Ci si può parcheggiare a pochi passi dal mare, vivere sulla spiaggia e persino vedere le balene senza nemmeno scendere dal proprio mezzo.
Ormai siamo da qualche settimana in Baja California.
Una penisola che è lunga quasi come l'Italia ma che è solo un pezzettino di un Paese immenso come il Messico.
È strana questa zona del Paese. Diversa da tutto quello che abbiamo visto fino ad ora.
Mentre percorriamo le lunghe strade, vediamo il deserto che si trasforma in montagna.
Le distese di cactus e i vulcani sullo sfondo.
L'azzurro dell'oceano che ti abbaglia dietro una curva.



È davvero particolare questo Messico.
Sarà anche per il fatto che per la prima volta scopriamo un luogo con la macchina e non a piedi con lo zaino.
Sì, forse è banale e scontato dirlo ma ci sono molte differenze tra viaggiare a bordo di Carmencita o farlo da backpacker.
Ci sono pro e contro in entrambe le tipologie di viaggio.
Il primo lato positivo di avere una macchina è che puoi arrivare davvero ovunque o quasi. Lasciando perdere il rischio di insabbiarsi o di rimanere impantanati in qualche strada sterrata (brividi che abbiamo già vissuto!), in generale avere un mezzo proprio permette di avere molta libertà.
La Baja California, ad esempio, sarebbe stato molto complicato vederla con autobus e mezzi pubblici e, anche se ci fossimo riusciti, ci saremmo persi dei luoghi spettacolari.

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L'altro lato assolutamente positivo del vivere in macchina è che ogni sera sappiamo già dove andremo a dormire. Può sembrare cosa da poco ma, quando si viaggia zaino in spalla, si usa molto tempo per trovare una stanza o un letto dove passare la notte. Se poi si ha un budget basso come il nostro, ecco che il tempo e le energie necessarie si moltiplicano.
Con la macchina questo non succede, basta aprire il materasso e voilà il gioco è fatto.
A pensarci bene, però, per come siamo abituati a intendere noi il viaggio questa apparente praticità toglie un po' di pepe.
Se mi fermo un attimo a riflettere mi rendo conto di quanto fosse stancante ma allo stesso tempo divertente cercare un posto dove dormire.
Contrattazioni così folli da far venire le lacrime agli occhi per le risate.
Stanze così orribili da farci scoppiare a ridere appena aprivamo la porta.
Ma anche la possibilità di vedere da vicino la vita delle famiglie che affittano una stanza dentro la loro casa. Ritrovarsi a condividere la cena con loro, mentre un bambino ti fissa con gli occhioni spalancati e tu a gesti cerchi di ringraziare per quel piatto di noodles.
Ecco, a pensarci bene è proprio questo il lato negativo del viaggiare con un mezzo.
Inevitabilmente un po' ti isoli.

Questo va bene quando il mondo sta attraversando una pandemia mondiale, ma in generale toglie un po' di colore al viaggio.
Se hai un posto dove dormire, il modo per cucinare, caricare il telefono e magari anche per fare pipì, potenzialmente non hai nessun motivo di uscire e interagire con altre persone.
Niente contro chi sceglie questo stile di viaggio, ma non è decisamente il nostro.
Per questo quando cercavamo un mezzo per visitare gli USA, abbiamo puntato sulla macchina piuttosto che un camper o un van.
La macchina non ha lo spazio per sedersi o per cucinare e ci obbliga ad uscire, a stare all'aperto, a incontrare gli altri.
È un buon compromesso tra la vita zaino in spalla che amiamo e la comodità di avere quattro ruote per spingersi in posti nuovi.
Per noi, al momento, è la situazione perfetta, senza contare il fatto che a Carmencita ci siamo anche affezionati.



Negli ultimi giorni abbiamo ricevuto vari commenti in cui ci dicevano che "facciamo pena e tristezza perché viviamo scomodi in una macchina".
La realtà è che noi ci sentiamo estremamente fortunati perché abbiamo scelto di viaggiare con una macchina, di aprirci al mondo e non di chiuderci.
Abbiamo deciso di aprire la portiera la mattina e andare a vedere cosa c'è di meraviglioso là fuori.
Forse per qualcuno vivremo scomodi, ma vuoi mettere la bellezza di una vita con pochi comfort ma tanto colore?
Angela e Paolo
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