PAROLE CHE PARLANO/6

RE MAGI O BEFANA?

Sono molte le leggende intorno all'origine della Befana, vecchina tanto amata soprattutto dai bambini del centro e del sud Italia a cui porta doni di ogni tipo. Un indizio sull'origine del suo nome lo troviamo proprio nel giorno in cui viaggia di casa in casa: l'Epifania, parola greca dal significato di manifestazione, la cui corruzione ha evidentemente dato vita al nome Befana.
Un racconto fra i tanti ci permette di collegarla ai famosi re Magi, anch'essi portatori di doni. Durante il loro viaggio verso Betlemme, i tre bussarono alla casa di un'anziana signora, chiedendole ospitalità. Alla ripartenza, le spiegarono l'importanza del loro viaggio e la invitarono a unirsi a loro. La vecchietta non se la sentì e rifiutò. Ma si pentì ben presto e decise di rintracciarli. Non riuscendo però nel suo intento, iniziò a girare di casa in casa, lasciando un dono a tutti i bambini, con la speranza che fra loro ci fosse proprio Gesù. Da allora non ha più smesso.
Nemmeno dei magi abbiamo molte informazioni, se non quelle ci hanno lasciato l'evangelista Matteo e scrittori successivi. Quanti erano in realtà? Il Vangelo non lo dice, ma si è sempre pensato a tre per i loro doni: oro, metallo riservato ai re; incenso,  come testimonianza della divinità di Gesù;  mirra, usata nel culto dei morti, perché Gesù è uomo, destinato alla croce.
Non sappiamo nemmeno se fossero veri re, tuttavia erano esperti di astronomia, astrologia, magia e divinazione: il loro nome deriva infatti dal greco mágoi (latino  magi) che secondo lo storico Erodoto indicava i membri di un'antica stirpe iraniana, probabilmente sacerdotale. In Occidente, il termine mago assunse nel tempo l'attuale significato spregevole di strega, stregone, fattucchiere. Per questo, volendo distinguerli dai ciarlatani, oggi preferiamo denominarli Magi e non maghi, con il singolare Magio.
Come si chiamavano? Difficile dirlo, tuttavia nel complesso monastico di Kellia, in Egitto, sono stati rinvenuti i nomi di Gaspar, Melechior e Bathesalsa. Gasparre, per i greci Galgalath, significa signore di Saba. Melchiorre, il più anziano, deve il suo nome a Melech, che significa Re. Baldassarre deriverebbe da Balthazar, mitico re babilonese.

Un'ultima curiosità. A Milano, nella basilica di sant'Eustorgio, è possibile vedere la tomba dei santi re Magi che, secondo un'antica tradizione, morirono martiri a Gerusalemme dopo la crocifissione di Cristo. I loro corpi sarebbero poi stati trasferiti da sant'Elena, madre di Costantino, a Costantinopoli, a Santa Sofia. Eustorgio, recatosi a Costantinopoli prima di insediarsi come vescovo a Milano, ebbe in dono le reliquie dall'imperatore.

Rubrica a cura di Dino Ticli
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