Il cinema festeggia i suoi primi 125 anni, a Lecco siamo tornati all'anno zero (o quasi)

  Il cinema e la cinematografia, più in generale, definiti come la settima arte, hanno tagliato il traguardo del 125° compleanno. E’, infatti, riconosciuta come il 28 dicembre 1895 la data nella quale i fratelli francesi Louis e Auguste Lumiere proiettarono in pubblico il loro primo cortometraggio destinato ad aprire una nuova era nello spettacolo e nell’informazione moderna.
    L’anniversario significativo dei 125 anni trova, purtroppo, la città di Lecco “sguarnita” di sale cinematografiche. Quale è stato il primo cinematografo a Lecco? Il giornalista Gianpiero Gerosa, già nel 1949, nel suo libro “C’è città e città” cercava di rispondere alla domanda: indicava a tale proposito il cinema Italia, in via Cairoli; nella zona attuale dove sorge il complesso Isolago.

Il Lariano di via Caprera nel 1985

Alla prima stagione risaliva anche il vecchio Lariano, che negli anni ’20 era alla “Contrada del Riva” sull’angolo di via Cattaneo con piazza Mazzini, dove oggi si trova una banca. C’era anche, nelle vicinanze, il rinomato Albergo del Ponte. Il Lariano passò poi in via Caprera, prima trasformando con 300 posti l’ex officina Mattarelli, poi costruendo nel 1927/1928 la nuova struttura di circa 700 posti su progetto del geometra Attilio Villa. Il locale era anche dotato di arena estiva per le proiezioni all’aperto nel cortile giardinetto tra alberi alle spalle del complesso, guardando verso via Trieste. Il Lariano è ormai chiuso da decenni, si è parlato più volte di recupero e di restauro, conservando allo stabile il suo stile Liberty, ma tutto è rimasto nel campo delle idee e dei progetti.

Il cinema Marconi in viale Dante, angolo via Ghislanzoni

    Il cinema Marconi, che era in viale Dante, sull’angolo con via Ghislanzoni, è sorto nel 1937 presso il dopolavoro di via Ongania, vicino alle scuole “Damiano Chiesa”: è lo spazio oggi occupato dall’auditorium dedicato alla memoria di don Giovanni Ticozzi. C’era il cinema Europa (prima Impero) di via San Nicolò, voluto nel 1938/1939, dal prevosto mons. Giovanni Borsieri, con 1200 posti. E’ stato demolito e sull’area sorge la RSA che porta il nome del sacerdote, gestita dalla Fondazione Sacra Famiglia di Cesano Boscone.

Il cinema Capitol al Villagio di Germanedo nel 1983

Biglietti ai cinema Mignon e Nuovo

    Negli anni ’50 del Novecento, nel pieno periodo del boom consumistico, Lecco si è dotata anche dei cinema Nuovo e Mignon, nel tratto dal Caldone ancora scoperto davanti a piazza Mazzini, divenuto poi viale della Costituzione. Il Mignon era, in precedenza, il salone dancing don Rodrigo. Negli anni del boom aprì i battenti anche il cinema Capitol, presso il Villaggio, in quartiere Germanedo. Tutti hanno chiuso da tempo l’attività.

L’interno del cinema Europa, in precedenza Impero

    La “bandiera” del cinema a Lecco è attualmente affidata al cinema teatro Palladium, in quartiere Castello, inaugurato domenica 19 novembre 1967. E’ sorto sull’area del vecchio teatrino di via Fiumicella, costruito con il parroco don Giuseppe Pozzi al quale la città ha dedicato una via sul lato distinti dello stadio Rigamonti-Ceppi. Nel novembre 1967 era parroco di Castello don Mario Molteni. La serata inaugurale venne presentata da Federico Crippa, brillante filodrammatico e regista.

Il Palladium di via Fiumicella, in quartiere Castello

Il progetto del Palladium si deve al noto architetto lecchese Franco Stefanoni. C’è da ricordare il contributo della storica azienda metalmeccanica Badoni, in quartiere Castello, che ha fornito la campata di sostegno della volta per dotare il locale di particolari effetti acustici. C’è anche da rammentare che la denominazione Palladium arriverà nella primavera 1968, dopo una raccolta popolare di suggerimenti, promossa dall’allora coadiutore don Lino Maggioni, poi prevosto a Cesano Boscone e recentemente scomparso.
    Tempi nuovi per il cinema a Lecco sono, però, alle porte, con il restauro del cinema Aquilone-teatro del Sagrato, il vecchio teatrino oratoriano San Luigi, risalente ai primi anni del Novecento e rinnovato nel 1957, su progetto dell’architetto Bruno Bianchi, quando era assistente don Giuseppe Tagliabue. Il ritorno “dell’Aquilone” sarà presenza veramente preziosa per attività culturali anche a più vasto raggio: è un progetto da tempo esistente ma che è decollato ultimamente, grazie al decisivo impegno del prevosto mons. Davide Milani.
    Quindi, auguri anche al cinema lecchese che guarda al futuro, nel compleanno dei 125 anni.
Aloisio Bonfanti
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