Lecco perduta/248: c’era la “spia rossa” di Parè?

Sono misteri del lago che rispuntano quando le giornate diventano corte, nell’autunno avanzato, quasi all’inizio della stagione invernale, e sollevano le ombre della memoria. Sono effetto di recenti pubblicazioni su “Le donne spie”, che hanno cambiato la storia tra seduzioni ed intrighi, agenti segreti con la marcia in più del fascino femminile? Il fatto è che un lettore ci ricorda che, scavando nella sua memoria di età ormai veneranda, può rammentare che 25 anni or sono, proprio nell’autunno ’95, nella trasmissione TV su RAI 1 condotta da Gianni Bisiach “Commenti alle grandi battaglie dello spionaggio”, si parlò anche della spia rossa sul lago di Parè di Valmadrera.


Il rettilineo di Parè nell'anno 1960

E’ rimasta misteriosa la spia rossa: era una giovane, bella donna, che nel suo vestire sempre elegante preferiva il colore forte, vivo, quasi granata. É ricordata come alta, con capelli neri, passo deciso, quasi atletico, sempre riservata. Arrivò improvvisamente ed scomparve altrettanto velocemente. Qualcuno ricordava di aver sentito chiamare “signorina Bassi”, cognome di una spia legata a vicende controverse della seconda guerra mondiale 1940/1945. Giungeva tante volte in auto alla villa Giulia di Parè, accompagnata da un non meglio identificato “pezzo grosso” italiano, indicato come “el general”. Era la copertura del doppio gioco?
Un anziano ricordava ancora che i residenti a Parè avevano avuto modo di ascoltare in lontananza, nel silenzio del lago e della località allora poco abitata, il misterioso tit-tic che si attribuiva ad una trasmittente clandestina, collegata alla permanenza della “rossa”.


Panoramica dell'attuale baia di Parè

La frazione di Parè era una solitaria striscia di poche case sul lago, vicino a villa Giulia, il bell'edificio costruito nel 1867da Angelo Butti, facoltoso proprietario di fornaci. Il complesso venne requisito dai tedeschi per un comando di reparti speciali nell’autunno 1944. Le vicende della “spia rossa” si riferiscono a quest’ultimo periodo. Il 22-23 aprile 1945 un reparto germanico in ritirata pernottò bruciando documenti e gettando materiale nel lago, molto probabilmente nella zona di acque profonde, come presso le pareti della galleria del Melgone e dell’allora trattoria della Fame. Il reparto nazista ripartì subito dopo, si disse, diretto al confine di Chiavenna. La spia rossa era scomparsa, dove era andata? E’ rimasta quasi una leggenda dell’ultimo conflitto mondiale sulle acque lariane, non prive ancora di misteri risalenti proprio al periodo 1944/1945.


Un titolo sulla misteriosa spia rossa

Chissà che qualche prossimo, nuovo libro sulle “Donne spie” non squarci anche le “ombre” della spia rossa di Parè. Per ora nella classifica della popolarità il ruolo di migliore tra le spie donne italiane più audaci spetta alla trentina Luisa Zeni, nata ad Arco nel 1896 e quindi ventenne durante la Grande Guerra del 1915/1918. Luisa, che parlava perfettamente tedesco, collaborò con i servizi segreti italiani durante il primo conflitto mondiale, raccogliendo importanti informazioni riservate sugli austriaci nella guerra che si svolgeva tra trincee e camminamenti sulla linea di confine italo austriaco, che passava appena oltre il lago di Garda.
A.B.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.