Lecco perduta/245: quando Andreotti 'spinse' Giulio Boscagli

E’ il caso di scrivere che di acqua ne è passata tanta sotto i ponti, da quel maggio 1988 quando, una settimana prima del voto di rinnovo per l’Amministrazione comunale di Lecco, l’allora ministro degli esteri, Giulio Andreotti, arrivava in città per una parata di big dello scudo crociato. L’appuntamento era fissato alle ore 18 del 20 maggio, presso il Teatro della Società, la D.C. candidava alla carica di sindaco l’uscente Giulio Boscagli, già primo cittadino dalla primavera 1986, dopo essere subentrato a Paolo Mauri ed essere stato in precedenza assessore alla pubblica istruzione e cultura.
 

Il ministro Giulio Andreotti
 
Sul palcoscenico del Sociale c’erano con Andreotti il ministro degli interni Antonio Gava, il vice presidente del Parlamento europeo Roberto Formigoni, il senatore Cesare Golfari, che l’anno precedente era stato eletto a palazzo Madama, dopo essere stato il secondo presidente della Regione Lombardia, dopo Piero Bassetti. Erano presenti tutti i 40 candidati democristiani per il Consiglio Comunale di Lecco, nella lista che vedeva, appunto, al primo posto, Giulio Boscagli.
 
 
Il sindaco Giulio Boscagli apre a Lecco nel 1990 un importante convegno nazionale
 
Sono passati, è vero, più di vent’anni da quel maggio 1988, ma il cambiamento politico e partitico sembra quello di oltre mezzo secolo. Quella è stata tra l'altro l’ultima campagna elettorale per le comunali dove il vento della vittoria agitava ancora le vele della D.C., una storia di libertà dovuta al voto popolare con il primo successo dell’autunno 1948, con la lista guidata da Ugo Bartesaghi.
Tutto, infatti, cambierà con le comunali del 1993, quando inizierà a dilagare “l’uragano” della Lega, che porterà alla nomina della prima Giunta del Carroccio, con il sindaco Giuseppe Pogliani. Il ministro Giulio Andreotti, che qualche settimana prima un periodico aveva chiamato “divino”, rilasciò una lunga intervista a TSL, disegnando un quadro politico molto ampio e preciso sulla situazione del momento.
 
 
Il corteo popolare degli Amici di Giulio

C’è da evidenziare che in quel comizio del maggio 1988 i partecipanti all'incontro presso il Teatro della Società riservarono un caloroso, lungo applauso a Maria Panzeri ved. Pozzoli, che qualche giorni prima, a Monza, in un incontro regionale di donne impegnate nella D.C., era stata premiata come una delle prime rappresentanti del gentil sesso elette nelle comunali della primavera 1946.  Maria Panzeri Pozzoli è deceduta a quasi 95 anni nell’autunno 1991; è sepolta nel Monumentale di via Parini, accanto al marito Uberto, al quale la città dedica la civica biblioteca di via Bovara ed una via in quartiere Castello, ed ai due figli: Amalia, benemerita insegnante per tanti anni al collegio Volta e Pino (Giuseppe), avvocato e consigliere comunale di Lecco.
A.B.
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