Lecco perduta/243: La città capitale di Gioventù Studentesca

L'articolo evidenziava che il convegno aveva come tema: "Gioventù Studentesca, prospettive di una presenza e momento di riflessione comune sull’esperienza condotta in questi ultimi anni nella diocesi ambrosiana”. Il pezzo rendeva noto anche gli interventi con relazioni e comunicazioni: Luigi Negri, presidente di G.S. di Milano sarebbe intervenuto su storia e proposte del movimento.; Angelo Scola, presidente G.S. di Lecco, su iniziative con una cultura rinnovata; Costante Portadino, presidente di Varese, su una presenza originale nelle prime due classi, e Franco Silanos, presidente di Busto Arsizio su Gioventù Studentesca e le comunità parrocchiali. Il convegno, scriveva sempre il menzionato articolo, sarà presieduto da Marco Barbetta, presidente della Gioventù Italiana di Azione Cattolica (G.I.AC.) della diocesi di Milano.

Il relatore per la città di Lecco, Angelo Scola, allora studente universitario della vicina Malgrate, è divenuto Patriarca di Venezia ed Arcivescovo della diocesi di Milano. E’ attualmente residente ad Imberido di Oggiono. Il convegno all’Europa (era l’ex cinema teatro Impero di via San Nicolò, nell’area dove ora sorge la casa della fondazione mons. Giovanni Borsieri), è stato il primo segno evidente di un movimento in forte espansione, che avrebbe occupato ruolo di rilievo non solo a livello cittadino lecchese.

Sarà lo stesso teatro Europa, infatti, ad ospitare, nel giugno 1976, l’assemblea di costituzione del Movimento Popolare. Già l’anno precedente, nelle amministrative municipali del 1975 (le elezioni dell’ondata rossa che intaccò il primato elettorale della Democrazia Cristiana a livello nazionale), C.L. aveva fatto blocco intorno a quattro candidati risultati eletti nei primi posti dello Scudo Crociato: Giuliano Amigoni, Gabriele Perossi, Fulvio Bonacina, Rosario Corti.

Il quotidiano cattolico Avvenire, nel dare notizia della manifestazione dell’Europa nella giornata del 2 giugno, evidenziava che il convegno sarebbe stato introdotto da una relazione di Barbetta; il coro C.L. di Lecco, diretto da Carlo Formigoni, avrebbe eseguito canti di antica e recente tradizione cristiana, in campo politico e sociale. Il Movimento Popolare “intende, concludeva l’articolo, infatti, sottolineare questo aspetto di espressione culturale ed artistica per la proposta di un modello  di società alternativa”.

L'articolo era pubblicato nella pagina Lombardia del giornale cattolico Avvenire, curata dal giornalista Marco Ancarani, che conosceva Lecco, essendo stato per anni redattore capo nel settimanale Il Resegone, quando era direttore don Antonio Pergoli. Ancarani, che conservava cari ricordi del lecchese, è tornato, con la pensione, nella sua Romagna, dove è deceduto. E’ scomparso anche don Antonio Pergoli, ritornato nella nativa diocesi di Piacenza, parroco di Castellana di Gropparello, un paesino sulle colline a circa 45 chilometri dal capoluogo. Don Antonio si considerava lecchesi, avendo trascorso circa venti anni in città. Aveva anche insegnato religione al liceo classico Manzoni, nelle tre classi superiori, quando era preside  Lamberto Riva, poi parlamentare della Repubblica. Nella diocesi di Piacenza don Antonio era stato ordinato prete nel 1953.