Lecco: il 4 Novembre nella ex caserma Sirtori, dove sventola ancora il tricolore

La ricorrenza del 4 novembre, anniversario della Vittoria e giornata delle Forze Armate, viene celebrata anche a Lecco in forma molto ridotta per l’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia di Coronavirus. Tornano alla memoria le manifestazioni di tempi ormai trascorsi e lontani, quando c’era ancora la caserma dei fanti della Legnano, in via Leonardo da Vinci. L’ultima cerimonia è stata nel 1973: si è trattato del congedo per la Legnano, che s’apprestava a lasciare la città, in un quadro di ristrutturazione generale dell’Esercito italiano. Era la giornata, quella del 4 novembre, della caserma aperta ai cittadini, dove nell’ampio cortile interno e presso il porticato era allestita una “rassegna” di armi e divise. I lecchesi, all'interno, trovavano l’accoglienza dei militari, che accompagnavano come ciceroni nella visita.


L'ex caserma Sirtori di via Leonardo da Vinci

Della vecchia Sirtori rimane ora il corpo frontale su via Leonardo da Vinci, dove c’erano i locali del comando, del corpo di guardia e, all’ultimo piano, anche abitazioni di ufficiali e sottufficiali. La “manica” lunga su via Nullo, verso la Canottieri, è stata demolita nel 1994, quando era in condizioni di pericolante instabilità, su provvedimento firmato dall'allora sindaco Giuseppe Pogliani.


Reparti della Legnano sfilano in via Roma, nel 1962

La caserma risale al 1867, sei anni dopo la proclamazione dell’Unità d’Italia dal Parlamento in Torino. Sorgeva alla periferia del borgo divenuto città, oltre il corso scoperto del Caldone, quasi sulla riva del lago verso la contrada periferica e isolata detta “Lazzaretto”. Durante la guerra 1915/1918 fu perno importantissimo di retrovia operativa del fronte dello Stelvio, affidato alla I armata. Era insufficiente ad ospitare tutti i militari presenti in città, tanto che vennero requisiti edifici privati anche sul lungolago di Malgrate. Dal 1935 al 1943 ha visto il deposito di arruolamento del Battaglione Morbegno del V Alpini. Nei giorni della Liberazione, subito dopo il 25 aprile 1945, ha accolto reparti del 442° Reggimento Fanteria degli Stati Uniti. I soldati americani erano arrivati in città provenienti da Bergamo e da Como, ed erano accampati anche in zona Bione a Pescarenico e presso il campo sportivo Cantarelli, in quartiere Castello. Reparti dei soldati USA sfilarono sul lungo Lario Isonzo il 4 luglio 1945, a commemorazione del giorno dell’Indipendenza americana, applauditi dai lecchesi che volevano sottolineare il contributo alleato.


Invito alla sfilata del 4 luglio 1945 sul lungolago Isonzo delle truppe USA

La Sirtori ha ospitato, poi, una compagnia del 68° Reggimento della divisione Legnano, presente nella campagna d’Italia per la liberazione, soprattutto a Montelungo, nel dicembre 1943. La Legnano ha avuto a Lecco prima una compagnia di mortai, poi una contro-carro. La presenza dei militari in città è stata accompagnata all’ininterrotto servizio, dal 1946 al 1973, del maresciallo maggiore cav. Carmelo Altadonna. Il sindaco Guido Puccio consegnò, durante la festa di San Nicolò del 1973, un apposito riconoscimento civico per il sottufficiale dalla lunga presenza alla Sirtori.
E’ curioso ricordare che i militari della Legnano non furono, però, gli ultimi in quella caserma, che all’inizio del 1977 venne provvisoriamente recuperata per circa tre mesi da un reparto del reggimento Genio Ferrovieri, impegnato nei lavori di costruzione di un viadotto di emergenza sui binari della Lecco-Milano, in località Fornasette, tra Olginate ed Airuno. La zona era stata devastata da una frana nell’autunno terribilmente piovoso del 1976.


Foto di gruppo famiglie presso la caserma Sirtori; il primo a sinistra in basso è il maresciallo maggiore cav. Carmelo Altadonna

Abbandonata per anni, la Sirtori è tornata a rivivere nell’autunno 2001 grazie all’allora questore di Lecco Giovanni Selmin, che si è molto adoperato per avvicinare la Questura stessa al centro della città, venendo incontro alle esigenze dei cittadini e dei fruitori dei servizi amministrativi. L’inaugurazione ufficiale avvenne nella festività d San Michele Arcangelo di fine settembre 2001. Nel suo breve intervento di presentazione Selmin evidenziò che la ex Sirtori, dopo tanti anni di abbandono, tornava ad essere “un nodo vivo e pulsante della città”. Ricordò che l’edificio si apriva al pubblico con gli uffici passaporti, stranieri, porto d’armi, licenze, e forse anche uno sportello denuncia. La cerimonia inaugurale avvenne nell’androne. Venne restaurato il bassorilievo che la città di Lecco aveva voluto dedicare al ricordo dei caduti del 73° Reggimento Fanteria, presente in caserma durante la guerra 1915/1918, che registrò pesanti perdite nei ripetuti assalti contro le munitissime trincee nemiche del Monte Santo, nel 1917. Il bassorilievo del fante si deve allo scultore Francesco Modena, lo stesso autore del primo monumento a Mario Cermenati, nella piazza omonima.


Il questore Giovanni Selmin durante una cerimonia al palazzo civico di Lecco

Così, dall’Esercito alla Polizia di Stato, la vecchia caserma vede sempre sventolare il tricolore. Qualche nonno, transitando con i nipoti lungo via Leonardo da Vinci, indica l’edificio ricordando che ha ospitato tanti militari, dagli alpini ai fanti. C’era allora la leva obbligatoria, con la visita di arruolamento al compimento del ventesimo anno. Il 4 novembre a Lecco può essere ricordato anche così.
A.B.
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