In viaggio a tempo indeterminato/150: Natura 1 - Uomo 0

La mattina ci svegliamo nel deserto con la sabbia tra i piedi.
Poi pranziamo nel parco di una città tra i grattacieli.
Il pomeriggio lo passiamo a mollo in pozze d'acqua calda tra le foglie gialle che cadono dagli alberi.
La sera ci addormentiamo tra i monti con i cervi che passeggiano fuori dalla nostra macchina.
Se c'è una cosa che non si può dire degli Stati Uniti è che siano monotoni.
Qui Madre Natura sembra essersi davvero sbizzarrita e non c'è di certo da annoiarsi.

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Stiamo facendo il pieno di bellezze naturali e saltiamo letteralmente da un Parco Nazionale all'altro e per ora nessuno ci ha deluso.
Oltre alla varietà, quello che ogni volta mi lascia senza parole è la maestosità.
Entrare in un parco vuol sicuramente dire trovarci qualcosa di grandioso come il deserto di gesso più grande del mondo, gli archi di pietra più imponenti del pianeta, il canyon più pazzesco.
Insomma, una gara a chi sa lasciarti di più a bocca aperta e la parte migliore è che quasi tutti i parchi ci riescono.
Una tessera annuale di 80$ permette di accedere infinite volte nei parchi di tutto il Paese e li vale eccome.
All'ingresso del parco dei ranger (sì lo so fa molto Yogy e Bubu) oltre a salutarti sempre con un sorriso gentile, ti consegnano una mappa e un giornalino con tutte le novità.
Ed è bello girare per il parco seguendo l'itinerario stampato su un foglio di carta e non la voce del navigatore che, per quanto faccia ridere a pronunciare certe vie, toglie decisamente la poesia.
Dentro i parchi, poi, gli spazi sono talmente immensi da facilitare di molto il distanziamento sociale e quando non è possibile tutti indossano una mascherina.
Abbiamo persino trovato il gel disinfettante all'ingresso dei sentieri da percorrere a piedi o vicino alle aree picnic.
Famiglie con bambini, tanti bambini, (una media di 4 figli a coppia!) anziani, giovani, gente di qualunque età e nazionalità... insomma i parchi nazionali attirano davvero tutti.
E tutti apprezzano particolarmente, basti guardare le milioni e milioni di recensioni su TripAdvisor. Sì, gli americani recensiscono anche la natura, d'altronde cosa aspettarsi da un Paese dove viene dato un voto persino alle uova del supermercato?


La natura, però, non è confinata solo dentro il perimetro dei Parchi Nazionali.
Da quando siamo partiti a bordo di Carmencita, a lasciarci senza parole sono state anche le strade americane.
Chilometri e chilometri di asfalto perfetto che attraversano paesaggi da film, senza mai un casello o una buca.
Sono desolate, immense, interminabili e spesso passano ore e ore prima che si incontri un paesino o un benzinaio.
Sono esattamente come le si vede nei film, comprese le auto d'epoca, i furgoni scassati e i rotoli di paglia in mezzo alla carreggiata.
Fondamentale compagnia di viaggio diventa, quindi, la musica che fa da sottofondo a questi paesaggi immensi.
Abbiamo creato una playlist e ce la ascoltiamo quando c'è campo. Ma quando la connessione sparisce, accendiamo la radio ed è lì che inizia la magia.
La musica country riempie Carmencita con testi talmente assurdi da lasciare stupiti almeno quanto un canyon.
C'è la canzone della ragazza che reputa sexy un trattore, quella della donna paragonata a un fuoco d'artificio nella notte, il contadino che si innamora in sella al suo trattore...fantasia e varietà, nei paesaggi e nelle parole.

La parte più strana, però, è che mentre la natura negli Usa è stata fantasiosa , l'uomo si rivela decisamente più "monotono". Ogni cittadina ha le stesse catene di fast food, gli stessi supermercati, gli stessi ristoranti, le stesse farmacie, gli stessi rivenditori di parti per auto, gli stessi hotel...
Franchising e catene che rendono ogni centro urbano simile al precedente.
È proprio vero che abbiamo molto da imparare da Madre Natura!
Angela&Paolo
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