Lecco: poco affidabili le intenzioni di voto. Tra Ciresa e Gattinoni una forbice del 13%


Ancora una volta le intenzioni di voto si rivelano inaffidabili. Peppino Ciresa veniva dato in una forchetta compresa tra il 49 e il 53%, sin dal 31 agosto e sino alla rilevazione del 16 settembre minimo e massimo erano rimasti invariati. Ma tutto sommato il dato reale si è avvicinato molto alla punta più bassa della forbice: 49% contro il dato reale del  48,71%.

A Mauro Gattinoni invece Opinio Italia aveva assegnato un risultato compreso tra 36 e 40% con una riduzione progressiva a partire dal 31 agosto quanto la previsione indicava un minimo di 40 e un massimo di 44%. L’ultima rilevazione del 16 settembre, infatti, fissava il risultato tra il 36 e il 40%. Il candidato del centrosinistra invece è riuscito a raggiungere il 41,67% riducendo così., e di parecchio, il differenziale evidenziato in sede di intenzioni di voto: ben 13 punti sulla parte bassa e altrettanti sulla parte alta.

Corrado Valsecchi era dato tra il 5 e il 9% dal 14 settembre ma nelle previsioni del 31 agosto e del 7 settembre la stima indicava un risultato tra 1 e 5% e tra 2 e 6%. Una forbice troppo ampia per essere credibile. Il fondatore di Appello per Lecco, lista civica ha ottenuto un buon 5,9% con 1.438 preferenze.

Infine il Movimento 5 Stelle che sin dal 31 agosto veniva “pesato” tra il 2 e il 6%. Silvio Fumagalli ha chiuso la corsa al 3,69% con 893 voti. E pensare che alle politiche del 4 marzo 2018 per la Camera i grillini avevano il 18% dei consensi con 4.781 voti.
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