In viaggio a tempo indeterminato/142: Marco, Laura e la Pausini nelle orecchie

"Marco se ne è andato e non ritorna più..." cantava una giovane Laura Pausini nel 1993.
Una storia d'amore terminata per colpa di Marco che si era trasferito in un'altra città, lasciando la  giovane Laura da sola a scrivere della sua tristezza sul diario di scuola. Beh, dopo ben 27 anni sembra che Marco e Laura abbiano deciso di incontrarsi di nuovo proprio qui, nel Golfo del Messico. Lo scorso weekend un'allerta meteo è stata diramata qui, a Playa del Carmen, per il possibile incontro di due tempeste tropicali chiamate appunto come i due innamorati della canzone. Un appuntamento che per nostra fortuna non è avvenuto ma che resta ancora una minaccia per alcune zone degli Stati Uniti, soprattutto ora che le due tempeste si stanno trasformando in uragani. Era dal 1933 che non accadeva un evento simile... il che conferma la teoria che il 2020 sia proprio un anno moooolto fortunato.  

Così, domenica mattina alle 4, ci siamo svegliati con le pareti che tremavano per uno dei tuoni più forti che io abbia mai sentito e secchiate di pioggia interminabile. E' durato un paio d'ore e poi la calma. Ci siamo messi a cantare "Marco se ne è andato..." per qualche minuto e poi siamo tornati a dormire.
Quando ci alziamo il cielo è coperto da nuvole grigie. Noi facciamo colazione con frutta e granola e decidiamo di uscire per comprare tutto l'indispensabile per passare una giornata in casa, nello sfortunato caso che Marco fosse tornato o che Laura decidesse di venire a cercarlo. Kit di sopravvivenza in stile messicano: tortillas, formaggio, fagioli, birra e biscotti.
Una pioggerellina lieve accompagna il chilometro che ci separa dal negozio. All'uscita, però, eccoli lì ad aspettarci forti e dirompenti come una storia d'amore adolescenziale.
Ettolitri, o sarebbe meglio dire galloni, di acqua scendono dal cielo allagando immediatamente la strada e noi ci troviamo a ripararci davanti a un sexyshop chiuso con tanto di cuoricini rossi disegnati sulle pareti bianche. Decidiamo di ingannare l'attesa registrando un video che ha come sottofondo la pioggia incessante e come discorso principale i commenti che riceviamo. Ok, forse non proprio un argomento romantico! 

VIDEO:


Durante le due ore circa, passate davanti al sexy shop nell'attesa che Marco o Laura finissero con le loro cose, mi sono messa a cercare il motivo per cui alle tempeste e agli uragani dessero dei nomi di persona.
La scelta viene fatta dall'Organizzazione meteorologica mondiale (WMO), che ha stilato sei liste di nomi, usate a rotazione anno dopo anno. Ognuno di questi elenchi contiene 21 nomi, uno per ogni lettera dalla A alla W, escludendo però Q, U, X, Y e Z. Gli uragani più devastanti e che hanno avuto conseguenze più gravi vengono, però, depennati dalla lista in modo da non essere più riutilizzati. Questi sei elenchi valgono per gli uragani atlantici, poi ci sono altri quattro elenchi per le tempeste del centro -  nord del Pacifico e nomi diversi per eventi meteorologici nei mari del sud della Cina o al largo di Australia e India. I nomi in questi elenchi hanno le origini più disparate: inglesi, spagnoli, olandesi...  
Prima del 1953, però, gli uragani non avevano nomi di persona ma venivano indicati da un numero. Poi per qualche tempo si è passati a chiamarli con parole come Able, Baker, Charlie che venivano riutilizzate ogni anno creando un bel po' di confusione. Così dal '53 si iniziò a chiamarli con nomi propri ma solo femminili che erano gli stessi usati dalla Marina Militare.  
Nel 1979, per pressioni da parte di gruppi femministi, si ottene che gli uragani avessero nomi che rispettassero l'alternanza di genere: maschio - femmina -  maschio - femmina. Ed eccoci quindi a Marco e Laura, i nomi dei due uragani che per pura casualità si sono ritrovati insieme a mettere in allerta il Messico e gli USA. E io che pensavo che fosse tutta colpa di un meteorologo fan della Pausini che, anche in questa parte del mondo, ha un notevole successo.

"Marco se ha marchado para no volver,
el tren de la mañana llega ya sin él,
es sólo un corazón con alma de metal,
en esa niebla gris que envuelve la ciudad...

Quizá si tú piensas en mí,
si a nadie tú quieres hablar,
si tú te escondes como yo..." 

Angela (e Paolo)
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