Lecco perduta/227: quando l’isola Viscontea cercava un patrono

Un lettore chiede: “nella campagna elettorale verso il voto municipale del 20-21 settembre prossimi si tornerà a parlare dell’Isola Viscontea, la perla dimenticata del territorio cittadino?”.
É, infatti, calato il silenzio sull’isola, dopo il grande concorso popolare alle visite con “porte aperte e traghetto a disposizione”, organizzato ormai oltre cinque anni or sono. Sono, comunque, ricorrenti nelle vicende dell’isola periodi di improvvisa popolarità e poi di assoluta dimenticanza, come sta avvenendo recentemente.



Panoramica dell'Isola Viscontea

Nell’estate 1998, ad esempio, l’Isola Viscontea cercava un santo patrono. L’appello giungeva dal periodico “Il Campaniletto” della parrocchia di Pescarenico, che nel programma della Sagra aveva organizzato un incontro serale sull’isola, con una Messa celebrata dal parroco don Angelo Martinelli.
Le cronache riferiscono di novità riuscitissima; quella sera i pescatori di Pescarenico si trasformarono in abili traghettatori, accompagnando sull’isola circa 200 persone. C’era anche la fanfara “Guglielmo Colombo” dei bersaglieri di Lecco.
E’ stato il successo serale della visita sull’isola a suggerire la ricerca di un patrono, all’insegna del motto “Chi ha idee si faccia avanti”, come da appello pubblicato da “Il Campaniletto”.
Le prime segnalazioni vedevano nel ruolo di maggiore candidato San Cristoforo, ricordato tra leggenda e storia come generoso e coraggioso traghettatore di un fiume, anche nei giorni dalle correnti più impetuose. Era abituato a prendere sulle sue poderose spalle viandanti e passeggeri per portarli sull’altra riva. Fu così che, un giorno, si caricò un bambino sulle spalle che chiedeva di passare oltre il fiume. Cristoforo avvertì subito un peso straordinario, eccessivo rispetto alla mole limitata del piccolo e, nel mezzo del guado, il sorprendente viaggiatore si rivelò come Gesù. E’ stato per lo straordinario evento che Cristoforo è divenuto da molti secoli protettore di traghettatori e barcaioli.


Panoramica dell'Isola Viscontea

La proposta della parrocchia di Pescarenico non andò oltre quel sondaggio popolare, perché il progetto di fissare un appuntamento autunnale ad ogni fine sagra sull’isola sollevava problemi di organizzazione e di sicurezza notevoli. Qualcuno ebbe, però, modo di ricordare che era stato con l’ampliamento territoriale della parrocchia di Pescarenico, decisa dall’arcivescovo di Milano cardinale Ildefonso Schuster durante la visita pastorale del 1942, che l’isola lasciava la prepositurale di San Nicolò in Lecco per essere assorbita dalla comunità che aveva visto una lunga presenza dei Cappuccini, nobilitati dal coraggioso padre Cristoforo.. Il provvedimento divenne operativo nel giorno di Pasqua 1943. Ora Lecco e Pescarenico fanno parte della stessa comunità pastorale “Beata Vergine del Rosario”. Sarà un punto in più per tornare a parlare dell’isola quasi triangolare nelle acque galoppanti dell’Adda, che escono dalle arcate del maestoso ponte di Azzone Visconti, di trecentesca memoria?
A.B.
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