Lecco: cronache dal giugno 1970, il primo voto per la Regione Lombardia

Nel giugno 1970, 50 anni or sono, i lecchesi votarono per la prima volta per le elezioni regionali di Lombardia. Vi furono anche le elezioni comunali, contrassegnate da un ampio ricambio generazionale in casa della Democrazia Cristiana. Lasciava il sindaco Alessandro Rusconi, non erano in lista anche storici amministratori come il vice sindaco Antonietta Nava, gli assessori Maggi, Corbetta, Andreotti, consiglieri comunali di lunga presenza, come Giovanni Bodega ed altri.



Il primo presidente della Regione Lombardia, Piero Bassetti, nel 1970


La nuova lista D.C. presentava candidato sindaco Guido Puccio, 32 anni, portato al partito nella sede di via Mascari dal delegato giovanile Giovanni Fiamminghi, che è stato sindaco di Malgrate e presdente dell’Amministrazione Provinciale di Como. Nasceva una nuova Giunta D.C.-P.S.I con sindaco Puccio e vice sindaco il socialista Emilio Sangregorio. Non entrava, invece in Giunta il gruppo socialdemocratico con tre seggi, che aveva come capo gruppo Icaro Taroni, storico esponente dell’Unione Artigiani Lecchesi, già assessore nella precedente Giunta, con il sindaco Rusconi.



Il sindaco Guido Puccio premia il predecessore, Alessandro Rusconi

Una novità del voto era rappresentata dal Partito Repubblicano, che portava in Consiglio Comunale il giovane Guido Alborghetti, poi parlamentare nel 1976, eletto con il Partito Comunista.
 Erano anni di forti “turbolenze” politiche e sociali; eravamo in pieno periodo di contestazione di lavoratori e studenti sul vento del ’68. La campagna elettorale a Lecco si era riscaldata il 2 giugno, festa nazionale della Repubblica, per un comizio missino in piazza Garibaldi.



Il vice sindaco Emilio Sangregorio, al centro, presiede una pubblica assemblea


Nel Consiglio Regionale di Lombardia veniva eletto il sindaco di Galbiate Cesare Golfari, leader di quella corrente di base della sinistra democristiana che aveva la maggioranza nel partito dopo l’autonomia, nel 1969, di Lecco da Como, dove era prevalente il gruppo del ministro Mario Martinelli, su posizioni di centrismo popolare. Golfari sarà eletto capo gruppo della D.C. in Regione e nel luglio 1974 diventerà presidente, subentrando a Piero Bassetti. Questo ultimo è stato, 50 anni or sono, il primo presidente della Regione Lombardia e ieri a Milano,è intervenuto alla cerimonia celebrativa del mezzo secolo della stessa, con un intervento apprezzato di rievocazione e riflessione storica.



Un giornale dell’estate 1974, quando Cesare Golfari divenne presidente della Regione Lombardia

Nel 1970 si apriva un periodo rovente di continue “scosse”, non solo per il referendum sul divorzio, ma per vertenze sindacali aziendali e, soprattutto per la bomba di Brescia, l’attentato al treno Italicus e la guerra nel Vietnam. Si ripetevano cortei e manifestazioni anti imperialiste ed anti fasciste. Il Consiglio Comunale di Lecco, comunque, deliberò proprio nel 1974 un documento di primaria rilevanza come il nuovo piano regolatore, mentre era assessore al’urbanistica Giuseppe Resinelli. Al nuovo P.R.G. venne dedicato un numero speciale del periodico “Città di Lecco – Cronache”, curato dall’Ufficio Stampa del Comune.



Il municipio occupato nel 1971

Nella primavera 1971 il municipio di piazza Diaz era stato occupato da studenti, lavoratori, gruppi culturali e sociali che si opponevano alla cancellazione del polmone verde di villa Manzoni al Caleotto per la nuova sede dell’Istituto Parini, che da tempo lamentava la carenza di spazi e di aule nella vecchia sede del palazzo di via Ghislanzoni. L’occupazione cessò dopo una soluzione di compromesso, che rispettava maggiormente il polmone verde di villa Manzoni, che qualche anno prima era stata acquistata dal Comune, con voto unanime del consiglio Comunale, per divenire sede museale e centro di iniziative culturali e mostre, con il salone delle scuderie.
A.B.
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